NEWS:

Migranti, Pinotti: “Ad oggi non ci sono prove di infiltrazioni jihadiste”

"Per quello che riguarda la possibilità che attraverso i

Pubblicato:21-07-2015 13:55
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 20:27

FacebookLinkedInXEmailWhatsApp

immigrati“Per quello che riguarda la possibilità che attraverso i migranti ci siano infiltrazioni” di terroristi jihadisti “noi ad oggi non abbiamo evidenze su questo”. Ad affermarlo è Roberta Pinotti, ministro della Difesa, in audizione alla commissione Affari costituzionali del Senato sul tema dei flussi migratori che coinvolgono l’Italia.

“Ci sono state alcune notizie secondo le quali ‘forse in alcuni casi’ ciò possa essere avvenuto, ma ad oggi al ministero della Difesa non sono arrivate evidenze certe” ha proseguito il ministro, e dalle sue parole emerge chiara la volontà di rassicurare gli italiani sul rischio di un possibile attentato terroristico: “Se la domanda è: è possibile un attacco militare dell’Isis in Italia, la risposta è ‘no’, se invece la domanda è: è possibile che ci sia la volontà di organizzare un attentato terroristico in Italia? Nell’ambito delle cose che possono succedere, come è avvenuto in altri Paesi- ha precisato Pinotti- non possiamo escludere che possa succedere anche in Italia”.

Quindi, “tenendo conto di questo, da mesi ci siamo mossi con una strategia che in realtà mette insieme elementi di sicurezza interna e di sicurezza esterna”, segnala il ministro, “nella missione ‘Mare sicuro‘ che stiamo attuando abbiamo una missione per il Mediterraneo, pensando che possa essere un veicolo attraverso il quale possono arrivare dei rischi per il nostro Paese quindi lo vogliamo controllare”.


Insomma, ha concluso Pinotti, “i rischi ci sono ma esiste una programmazione fatta da tempo dal Governo per prevenire qualsiasi rischio”, si combatte un “subdolo terrorirmo”, conclude, “ma quello che si può ragionevolmente prevedere lo abbiamo messo in campo”.

Di Roberto Antonini – Giornalista Professionista

Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it