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BOLOGNA – In bicicletta sulle Dolomiti, per il piacere di “stare insieme” e di “vedere la montagna”. Ma anche per mettersi in gioco e ‘assaggiare’ un po’ di autonomia. Perchè a intraprendere il viaggio, comunque non banale (si parla di 370 chilometri in totale, oltre 4.000 metri di dislivello e otto giorni di durata), è un gruppo di persone con disabilità cognitive della L’Arche Comunità l’Arcobaleno di Quarto inferiore, alle porte di Bologna. Insieme ai loro accompagnatori, in tutto sono coinvolte 40 persone, faranno su e giù per vallate, boschi e cascate a bordo di tandem, trike e cargo bike a pedalata assistita. Dimostrando così che “la bicicletta è per tutti”, anche in montagna. Peraltro non è la prima esperienza di questo tipo: due anni fa un viaggio simile fu fatto da Bologna a Roma, diventato poi un docufilm.
Anche questa avventura sarà documentata, perchè diventi un film da proiettare nelle scuole e non solo, in modo da diffondere la cultura dell’inclusione. L’iniziativa è stata presentata oggi nella sede della Città metropolitana di Bologna dagli stessi ospiti e operatori dell’Arche, insieme al sindaco di Granarolo Alessandro Ricci e al presidente del Territorio turistico di Bologna e Modena, Mattia Santori. Curiosamente il gruppo partirà da Bologna il 30 giugno, proprio il giorno della tappa del Tour de France sotto le Due torri. La vera e propria partenza della pedalata sarà invece da Cortina l’1 luglio. In programma numerosi incontri con le realtà locali: il 3 luglio a Bolzano e il 4 luglio a Trento, ad esempio, sarà proiettato il docufilm sul viaggio a Roma. A Cles sarà data la possibilità di provare i mezzi del viaggio, mentre la tappa finale sarà a Moena (con brindisi).
Tra spese di organizzazione e viaggio, pernottamento, preparazione mezzi, organizzazione eventi e realizzazione del docufilm, l’iniziativa costerà circa 90.000 euro. L’Arche di Granarolo chiede quindi ad associazioni, istituzioni, sponsor e privati cittadini di contribuire per sostenere il progetto. “Un risultato straordinario è già stato portato a casa- commenta Ricci- qui passiamo dalle dichiarazioni sull’inclusività al metterla in pratica con fatti concreti”. Questo a Bologna “è l’anno del Tour de France- sottolinea Santori- speriamo di coinvolgere sempre più persone nell’uso della bicicletta”, anche appunto in un’ottica di inclusività. E per questo “raccontare questa esperienza serve”.
L’Arche Comunità l’Arcobaleno di Granarolo ospita 20 persone con vari gradi di disabilità cognitiva, che risiedono nella struttura. Altre 25 persone frequentano invece il centro diurno e sono 45 in tutto gli operatori impiegati. La comunità di Granarolo, che è accreditata con la Regione, fa parte della più ampia realtà francesce L’Arche, fondata nel 1964, che conta ad oggi 150 comunità in tutto il mondo.
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