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Mutilazioni genitali, a volte la medicina rigenerativa può risolvere il dolore

In Italia sarebbero circa 80-90 mila le donne affette da mutilazioni, ma un'analisi metodica non c'è: a Padova un summit che è pensato solo per gli esperti ma aperto a tutti

Pubblicato:21-06-2022 10:01
Ultimo aggiornamento:21-06-2022 10:09

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ROMA – Secondo l’Oms, più di 200 milioni di donne hanno subito mutilazioni genitali e circa tre milioni di ragazze ogni anno, la maggior parte delle quali prima dei 15 anni, corrono il rischio di essere sottoposte a questa pratica. Per accendere una luce e creare opinione sul tema la Società Italiana di Chione. Nella stragrande maggioranza dei casi, però, queste donne non conoscono le possibilità ricostruttive fornite dalrurgia Plastica Ricostruttiva-rigenerativa ed Estetica (SICPRE) ha organizzato il 24 giugno prossimo a Padova, il Summit Itinerante sulle Mutilazioni Genitali Femminili giunto alla sua seconda edizione.
L’agenzia di stampa Dire per approfondire il tema ha raggiunto telefonicamente il professor Franco Bassetto, Consigliere SICPRE e Direttore della Clinica di Chirurgia Plastica Azienda Ospedale – Universita` di Padova.

IL SUMMIT DI PADOVA

Il 24 giugno a Padova si terrà il secondo Summit sulle mutilazioni genitali femminili, sembrerebbe qualcosa che non ci riguarda, forse non è così. Quali sono i numeri del fenomeno nel mondo e in Italia? Qual è l’obiettivo del Summit?

“Questo è un fenomeno che ci appartiene. Solo due settimane fa all’Euraps, il congresso che riunisce tutti i più importanti centri di chirurgia plastica d’Europa, è stato lanciato l’allarme che il numero di donne che hanno subito mutilazioni genitali nel mondo non sia 250 milioni, ma molto più elevato se si considera il sommerso. Infatti sommando i casi misconosciuti si arriverebbe al doppio. Sarebbero circa 80-90 mila le donne in Italia affette da mutilazioni, ma anche in questo caso si tratta di numeri imprecisi perché manca un’analisi puntuale. Di questi temi si parla troppo poco per pudore o per ignoranza, inoltre le vittime non hanno consapevolezza che in molti casi può esserci una soluzione chirurgica per risolvere i problemi e il dolore associati a questa terribile condizione. Proprio per questo abbiamo fortemente voluto organizzare questo Summit che chiama a raccolta qui a Padova molti esperti sul tema e che è aperto a chiunque voglia partecipare. Non è pensato per gli addetti ai lavori, ma è divulgativo e vuole promuovere la cultura e la sensibilità necessarie per affrontare correttamente il fenomeno.
Basta iscriversi al link sul sito oppure recarsi in presenza presso l’Aula Magna di Palazzo Bo, a Padova il 24 giugno dalle ore 17 alle 20”.


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