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ROMA – Sette persone rischiano il processo per la morte della 16enne di Cisterna di Latina, Desirée Mariottini, trovata cadavere all’alba dello scorso 19 ottobre dentro un palazzo abbandonato nel quartiere romano di San Lorenzo.
Il procuratore aggiunto, Maria Monteleone, e il pm, Stefano Pizza, hanno chiuso le indagini e contestato l’accusa di violenza sessuale al nigeriano Alinno Chima, a Mamadou Gara, detto Paco (il cui Dna è stato trovato sul corpo, sotto le unghie e sui vestiti della ragazza), al ghanese, Yusef Salia, e al senegalese, Brian Minthe.
Agli indagati è contestata anche la cessione e somministrazione di droga a minori, e a Gara anche la cessione di droga alla vittima e la prostituzione minorile per fatti precedenti alla morte della 16enne.
Nei confronti dei pusher Marco Mancini e Antonella Fauntleroy è stata ipotizzata dagli inquirenti la cessione di droga a Desirée, infine Alexander Asumado è accusata di cessione di sostanze stupefacenti ad altre persone, sempre all’interno dello stabile di San Lorenzo.
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