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Fine corsa per i 70 bus Atac presi a noleggio: tornano a Tel Aviv (senza aver mai circolato a Roma)

Atac rescinde il contratto dopo aver comunque già versato ai fornitori un anticipo pari al 16% dell'importo totale

Pubblicato:21-06-2019 12:37
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 15:26

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ROMA – Quello che fino a due mesi fa sembrava un ‘rischio’, oggi è diventato certezza. I 70 bus presi a noleggio da Atac dopo oltre 10 anni di onorato servizio a Tel Aviv, in Israele, annunciati dalla sindaca Virginia Raggi e che finora erano rimasti bloccati nei depositi di Salerno e di Roma, sono già al capolinea: non entreranno mai in servizio nella Capitale.

I mezzi infatti, datati 2008, all’arrivo in Europa dovevano essere reimmatricolati, ma essendo Euro 5 e non Euro 6 non è stato possibile avviare la procedura perché avrebbe violato le direttive comunitarie: Atac ha quindi deciso di rescindere il contratto, dopo aver comunque già versato ai fornitori un anticipo pari al 16% dell’importo totale (il costo per il nolo, manutenzione compresa, è di circa 500mila euro al mese).

“Apprendiamo che Atac ha deciso di rescindere il contratto. L’unica soluzione imbastita doveva consistere nell’omologazione in Germania e poi il cambio targa in Italia, operazione dal costo elevato (circa 6mila euro a bus per un totale stimato di 420mila euro, ndr) e dal risultato incerto”, ha denunciato all’agenzia Dire la consigliera del Pd in Campidoglio, Ilaria Piccolo, interpellata a margine di un’iniziativa.


La rescissione, ha spiegato la consigliera, “oltre al mancato arrivo dei bus potrebbe comportare altri possibili danni ad Atac, come il pagamento di una penale”.

Ora, ha annunciato Piccolo, “depositeremo un’interrogazione urgente alla sindaca e all’assessore competente e chiederemo un accesso agli atti ad Atac sulla rescissione per capire chi pagherà gli eventuali danni. Inoltre chiederemo una convocazione della commissione Trasparenza per venire a capo di una questione che ha dell’incredibile e per capire se l’impreparazione dell’amministrazione grillina è l’unica causa di questo assurdo disastro- ha sottolineato l’esponente dem- soprattutto alla luce dell’attuale situazione del tpl romano che che vede una segnalazione di guasti per 700 bus al giorno mentre ancora non sappiamo nulla dei 227 nuovi mezzi che dovrebbero arrivare, di cui 60 sono fermi a Bologna a causa della lentezza e incompetenza dell’amministrazione a 5 Stelle”.

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