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Pedopornografia via whatsapp, 51 indagati dopo la denuncia di una mamma

La donna si era accorta della presenza di immagini erotiche di bambini sul cellulare del figlio. Lo ha subito consegnato alla Polizia postale

Pubblicato:21-06-2019 06:03
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 15:26
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ROMA – La Procura distrettuale e la Procura per i minorenni di Catania hanno coordinato una vasta operazione contro la pedopornografia on-line condotta dal Compartimento Polizia postale e delle comunicazioni del capoluogo etneo e conclusasi al momento con 51 indagati per detenzione e divulgazione di pornografia minorile. Trenta degli indagati sono minori. Le indagini sono state svolte dalla Polizia postale di Catania sotto la direzione del Centro nazionale Contrasto pedo pornografia on-line (Cncpo) del servizio Polizia postale e delle comunicazioni e sono state avviate dopo la denuncia di una donna, madre di un adolescente, che si era accorta della presenza, sullo smartphone del figlio, di immagini erotiche di minori pubblicate su due gruppi Whatsapp. Gruppi ai quali il figlio era iscritto e denominati ‘Tana della Luna’ e ‘ScoobyDank’. Gruppi che inizialmente condividevano immagini e video del genere ‘gore’, ovvero di torture e suicidi.

La donna ha consegnato spontaneamente il cellulare al personale della polizia postale. Da qui le indagini, con la polizia che è riuscita a identificare chi aveva divulgato o richiesto video e immagini di pornografia minorile, con vittime anche in età infantile. Numeroso il materiale informatico sequestrato. Le province interessate dalle perquisizioni, compiute dai compartimenti di Polizia postale di competenza, sono state: Catania, Ragusa, Bari, Brindisi, Foggia, Taranto, Roma, Torino, Alessandria, Asti, Novara, Milano, Brescia, Pavia, Firenze, Livorno, Prato, Venezia, Treviso, Verona, Reggio Calabria, Catanzaro, Napoli, Oristano, Gorizia, Terni, Genova, Matera, Forlì e L’Aquila.


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