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Un “momento storico davvero decisivo per la nostra Unione”. Così il presidente della Repubblica Sergio Mattarella a Bruxelles per incontrare i vertici europei. Parlando ai commissari guidati da Ursula von der Leyen, il capo dello Stato sottolinea “l’orgoglio della costruzione europea che tutti abbiamo contribuito a edificare”. Bilaterale con la presidente della Commissione che ha definito Mattarella “un europeo nel cuore” e ha promesso che risponderanno al suo “nessun dorma” lanciato alle istituzioni. Visita anche all’europarlamento per incontrare la presidente Roberta Metsola. Prima di far rientro a Roma, un saluto con gli eurodeputati e i funzionari italiani.
Scintille alla Camera su Gaza. In aula si discutevano le mozioni sul Medio Oriente. Bocciata quella unitaria delle opposizioni, firmata da Avs, Pd e Cinquestelle, che chiedeva al governo di condannare le politiche di Israele. Via libera, invece, a quella della maggioranza. Duri gli interventi dei leader delle opposizioni. “Il silenzio di Giorgia Meloni è complice”, attacca Elly Schlein, mentre Angelo Bonelli legge in aula i nomi dei bambini morti a Gaza. “Quello di Netanyahu è un governo di assassini”, rincara Nicola Fratoianni. Anche Giuseppe Conte si scaglia contro Meloni: “Basta con la storia della madre e della cristiana- dice l’ex premier- una cristiana non si gira dall’altra parte”.
La situazione dell’ex Ilva è “drammatica” ma “non definitivamente compromessa”. Così il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano, che ha presieduto a palazzo Chigi l’incontro con i sindacati metalmeccanici e i commissari del gruppo. Questo, dice, è “il momento più difficile dall’avvio dell’attività del governo” nella gestione della acciaieria di Taranto. Mantovano assicura che Palazzo Chigi è “preoccupato ma non rassegnato” e invita tutti i soggetti ad una assunzione di responsabilità. Oggi gli operai hanno scioperato a Genova e a Taranto dove hanno bloccato la statale. La Uilm sintetizza: “Il tavolo non è andato bene, è sospeso e riprenderà ad inizio prossima settimana”.
Il 23,1% degli italiani, oltre un quinto della popolazione, è a rischio povertà o esclusione sociale. È quanto emerge dal Rapporto annuale 2025 dell’Istat, presentato alla Camera. Le famiglie in povertà assoluta sono 2,2 milioni (l’8,4 per cento del totale), mentre gli individui coinvolti sono circa 5,7 milioni, pari al 9,7 per cento della popolazione. A livello macro-economico, spiega l’Istat, le previsioni più recenti per il 2025 sono di un rallentamento della crescita rispetto all’andamento già moderato del 2024: il Pil per l’anno in corso è dato tra lo 0,3 e lo 0,4%, a fronte del +0,7% dello scorso anno. Da segnalare infine la timida ripresa della produzione industriale (+0,4%), in positivo per la prima volta dal 2022.
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