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Comunali Milano, niet dei Radicali a Italia Viva: “Civismo non ci interessa”

"Sono favorevole a un'aggregazione di realtà liberaldemocratiche ma deve essere coerente con quello che avviene dappertutto"

Pubblicato:21-05-2021 19:53
Ultimo aggiornamento:21-05-2021 19:53
Autore:

lipparini milano
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Di Nicolò Rubeis

MILANO – “Personalmente vorrei costruire un percorso politico e non sono interessato al civismo. Mi sento di escluderlo. Con Gianfranco Librandi non ho mai parlato, ma se loro sono orientati verso un’ipotesi civica, io posso tranquillamente dire che non lo sono“. Parlando con la ‘Dire’, l’assessore milanese alla Partecipazione, nonché esponente dei Radicali, Lorenzo Lipparini, chiude la porta in faccia a Italia Viva.

Il riferimento è chiaramente alle parole del deputato renziano, il quale ieri aveva provato di nuovo a tendere la mano alle forze “progressiste e riformiste” del centrosinistra esortandole a confluire in un listone unico. Nello specifico, il deputato di Italia Viva con un passato in Forza Italia e nel Pd, si riferiva alla civica ‘Lavoriamo per Milano con Sala’, nella quale, a sua detta, a breve entreranno i renziani. La speranza di Librandi però, era che anche Azione e altri partiti come i Radicali o +Europa confluissero, di modo da giocarsi le proprie carte tutti alle pari, anche “per evitare figuracce”.


La risposta di Azione, confermata da Carlo Calenda a Beppe Sala è quella di presentarsi alle comunali d’autunno col proprio simbolo, affiancato al massimo da quello di +Europa e dei Radicali. Tagliando fuori, di fatto, Italia Viva.

“Il civismo- va avanti Lipparini- lo fanno le associazioni o la società civile che portano avanti questioni in cui sono specializzate. Essendo io un militante politico lavoro su ipotesi politiche“. Le quali però devono rientrare “in un contesto coerente con quello nazionale- afferma- da lì poi al massimo si può partire per allargare il campo”.

Un tema ribadito anche ieri nella nota congiunta scritta da Azione, +Europa e dagli stessi Radicali, che rivendicavano “un percorso condiviso già avviato con la costituzione di gruppi parlamentari comuni” a Roma. “Sono favorevole a un’aggregazione di realtà liberaldemocratiche– conclude Lipparini- ma deve essere coerente con quello che avviene dappertutto. Se Italia Viva fosse interessata a un percorso politico ne possiamo parlare”.

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