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Global Health Summit, Draghi: “Cooperazione internazionale per superare pandemia, mai più egoismi”

Von der Leyen: "C'è l'intenzione dell'Europa di donare 100 milioni di dosi di vaccino entro la fine di quest'ann"

Pubblicato:21-05-2021 19:18
Ultimo aggiornamento:23-05-2021 14:56

draghi von der leyen
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ROMA – La Dichiarazione di Roma, che chiude il Global Health Summit, “sottolinea il ruolo della conoscenza per superare le crisi sanitarie attuali e future. L’ingegno scientifico ha aperto la strada per uscire da questa pandemia”. Lo ricorda il presidente del consiglio Mario Draghi, nelle conclusioni del vertice, “un vertice di grande successo”.

“L’approvazione per il primo vaccino è stata richiesta nove mesi dopo la dichiarazione di emergenza sanitaria internazionale da parte dell’OMS, un risultato davvero storico. Dobbiamo continuare a investire nei nostri scienziati e fornire incentivi alle società private affinché facciano lo stesso”.

Inoltre, aggiunge Draghi, “dobbiamo garantire che le informazioni siano condivise rapidamente e apertamente, mantenendo al contempo un’adeguata tutela della proprietà intellettuale. La collaborazione scientifica internazionale è stata uno dei fattori alla base del rapido sviluppo dei vaccini Covid-19. Abbiamo bisogno di una migliore condivisione dei dati e di un maggiore trasferimento di conoscenza per consentire una distribuzione capillare ed equa dei frutti dell’innovazione”.


“Sono molto soddisfatto dei risultati che abbiamo raggiunto oggi. Il Global Health Summit è un puntuale promemoria del potere della cooperazione multilaterale. La pandemia ha mostrato che dobbiamo superare i confini se vogliamo affrontare le sfide dei nostri tempi. Fra queste- aggiunge- non vi è solo la pandemia, ma anche le disuguaglianze globali e il cambiamento climatico. I contributi al dibattito odierno serviranno come solida base per rafforzare la nostra risposta all’attuale emergenza sanitaria e alle crisi future. Questo è lo spirito della Dichiarazione di Roma, una serie di principi che ci garantiranno una migliore preparazione per una possibile futura pandemia”.

Il presidente del consiglio ricorda che è “essenziale rafforzare il ruolo delle istituzioni multilaterali, nel campo della salute globale e oltre. L’Organizzazione Mondiale della Sanità è stata istituita nel 1948 per svolgere un ruolo di coordinamento nel controllo delle epidemie e nella standardizzazione dei farmaci. Il suo ruolo è altrettanto importante nel mondo di oggi”.

Draghi ricorda che bisogna “fornire all’OMS finanziamenti sostenibili e prevedibili e consentire ad essa di diventare più efficace. Come abbiamo appreso durante questa crisi, una forte guida internazionale è fondamentale per garantire che sia in atto un efficace sistema di allerta precoce e che i governi possano condividere rapidamente le loro migliori pratiche per prevenire, contenere e gestire una pandemia”.

Il premier Draghi anticipa poi che la dichiarazione di Roma potrebbe ispirare un trattato internazionale vincolante per gli Stati. “C’è un’ipotesi che è stata ventilata per cui potremmo aver bisogno di un trattato, una forma più vincoltante rispetto a questa dichiarazione. Ma il futuro è ancora aperto”, dice Draghi.

“MAI PIU’ EGOISMO, ALCUNI PAESI NON ESPORTAVANO COME USA E GBR”

“La forza della dichiarazione di oggi viene dalla sincerità degli impegni presi. C’era forse il desiderio di rimediare a delle ingiustizie, a delle iniquità, che sono avvenute nel periodo più difficile, quando non c’erano vaccini per l’Europa e per gli Stati Uniti per cui la reazione è stata chiudersi in se stessi”, dice il premier Mario Draghi in conferenza stampa, rispondendo a chi gli chiede quali garanzie ci sono che gli impegni della Dichiarazione di Roma saranno mantenuti.

“Io non ho alcun dubbio – aggiunge- che gli impegni presi in termini di aiuto ai paesi poveri verranno mantenuti, ma e’ molto importante attrezzarsi, perche’ quando ci sara’ la prossima pandemia potremo reagire senza egoismo”. Questo vale “non tanto per l’Europa, ma ci sono stati paesi che non esportavano, come gli Usa e il Regno Unito“.

“FORNIRE SOSTEGNO NECESSARIO A PAESI A BASSO REDDITO”

Nelle conclusioni del Global Health summit il premier Mario Draghi invita anche ad “affrontare significativi rischi economici. Le istituzioni finanziarie internazionali – spiega – devono fornire ai Paesi a basso reddito il sostegno necessario affinché questa crisi sanitaria non si trasformi in un’ondata di crisi del debito sovrano. In particolare, ora dobbiamo mettere il Fondo monetario internazionale nella condizione di fornire una protezione efficace ai paesi più poveri del mondo”.

In futuro, ribadisce Draghi, non si dovrà ripetere quello che è successo nel corso della pandemia da Covid19 coi paesi poveri. “E’ più facile impegnarsi adesso. Sicuramente gli Stati Uniti hanno revocato tutte le loro barriere. Ci sono molti vaccini adesso, gran parte della popolazione è stata vaccinata, adesso c’è disponibilità di vaccini anche per il resto del mondo e sarà così fino alla prossima pandemia, alla prossima sorpresa. Dovremo utilizzare questo tempo per potere garantire che i paesi si impegnino anche per il futuro. Per questo sono importanti le organizzazioni internazionali, in modo che non si ripeta quello che è successo questa volta coi paesi poveri”, sono le parole di Draghi.

“C’E’ IPOTESI LIBERALIZZAZIONE TEMPORANEA BREVETTI”

Tra le ipotesi in campo sulla proprietà intellettuale dei brevetti “un’idea è fare una liberalizzazione temporanea, circoscritta, dei brevetti. Ha il vantaggio di essere” un metodo “diretto e semplice. Ma lo svantaggio è che non è sicuro che dia la produzione vaccinale, visto che è estremamente complessa. Poi ci sono altre come la sospensione volontaria dei brevetti”, spiega Draghi.

Per quanto riguarda le società farmaceutiche, continua il premier, “si sono impegnate e hanno messo in gioco anche la loro reputazione: è un passo molto importante che cambierà il panorama. Se manteranno l’impegno, molte delle controversie sui vaccini pur rimanendo importanti assumeranno un’importanza leggermente minore”.

VON DER LEYEN: “DICHIARAZIONE DI ROMA PIETRA MILIARE IN LOTTA PANDEMIE”

Di Brando Ricci

Il Global Health Summit “verrà ricordato come una pietra miliare nella lotta alle pandemie”. Lo ha detto oggi la presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, durante l’atto conclusivo del vertice che si è svolto oggi in presenza a Roma e in videoconferenza e organizzato su iniziativa della presidenza italiana del G20. La presidente della Commissione Ue e il primo ministro italiano Mario Draghi hanno terminato la manifestazione annunciando ufficialmente “l’approvazione congiunta della Dichiarazione di Roma“.

Von der Leyen ha evidenziato che due erano le sfide che attendevano i partecipanti all’incontro di oggi: una “relativa a contrastare la pandemia nell’immediato” e una “rivolta a costruire un contesto sanitario globale in grado di prevenire prossime crisi sanitarie“.

Tra gli impegni presi dai Paesi del G20 rispetto al primo traguardo, ha evidenziato Von Der Leyen, “c’è l’intenzione dell’Europa di donare 100 milioni di dosi di vaccino entro la fine di quest’anno e l’annuncio dei nostri partner industriali – Pfizer a Biontech, Johnson & Johnson e Moderna – della distribuzione sempre entro la fine del 2021 di 1,3 miliardi di dosi di vaccino, senza alcun guadagno, ai Paesi a basso reddito e a prezzi più bassi a quelli a reddito medio”.

Rispetto al secondo obiettivo, ha proseguito von der Leyen, è stata espressa l’intezione di “lavorare insieme per promuovere equo accesso e impedire difficoltà nell’approviggionamento a vaccini, materiale medico e diagnostico”, nel primo caso anche “sfruttando le flessibilità del sistema della proprietà intellettuale sui brevetti dei vaccini”, e di “completare il gap di finanziamento all’Access to Covid-19 Tools (Act) Accelerator per la distribuzione dei sieri nel mondo”.

Altri due aspetti su cui si sono concentrati i lavori del vertice, ha sottolineato la presidente, sono stati “l’identificazione più rapida e con una migliore sorveglianza dei focolai futuri di malattie e il sostegno a ricercatori e personale sanitario nell’ottica di metter loro a disposizione tutte le risorse che gli servono per proteggerci”.

“Le buone intenzioni non bastano” ha aggiunto però von der Leyen. “Per questo da qui a pochi giorni alla ‘World Health Assembly’ porteremo e condivideremo con il mondo principi delineati qui. Inoltre abbiamo chiesto al G7 che si riunirà a luglio di mettere la ‘Health Preparedness’ in agenda“.

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