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Vaccino, Von der Leyen: “Dall’Ue 100 milioni di dosi ai Paesi poveri”

L'annuncio durante la conferenza stampa di apertura del Global Health Summit, insieme al presidente del Consiglio italiano, Mario Draghi

Pubblicato:21-05-2021 12:45
Ultimo aggiornamento:21-05-2021 16:03
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ursula von der leyen_imagoeconomica
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ROMA –  “I Paesi di Team Europe intendono donare almeno 100 milioni di dosi di vaccino contro il Covid-19 ai Paesi a basso e medio reddito entro la fine del 2021″. Lo ha annunciato oggi a Roma la presidente della Commissione Europea, Ursula Von Der Leyen, durante la conferenza stampa di apertura del Global Health Summit insieme al presidente del Consiglio italiano, Mario Draghi. Von der Leyen ha detto che le priorità del vertice di Roma saranno “mettere sotto controllo la pandemia ovunque, assicurare l’accesso ai vaccini a tutti non solo puntando sull’esportazione ma rafforzando anche la produzione locale e prepararsi alle prossime crisi sanitarie”. La presidente della Commissione ha annunciato che “nella Dichiarazione di Roma ci impegneremo tutti a investire nella più importante infrastruttura sanitaria che abbiamo: i professionisti della salute. Questo vertice è anche per loro, che durante la pandemia hanno lavorato senza sosta in condizioni difficilissime, salvando innumerevole vite e sostenendo i pazienti fino alla fine anche quando non c’era più nulla da fare”. Von der Leyen ha ribadito nel suo discorso che è necessario “non dimenticare quanto la comunità scientifica ci abbia aiutato nei momenti più duri della pandemia di Covid-19”. Secondo la presidente, “è grazie a loro che hanno dedicato la vita alla scienza spesso anche in modo poco riconosciuto che ora abbiamo speranza e sono loro ad averci guidato nel cammino verso Roma”.

“PARTNER INDUSTRIALI DISTIBUIRANNO 2,6 MILIARDI DI DOSI AI PAESI IN DIFFICOLTÀ”

“I nostri partner industriali si sono impegnati a distribuire 1,3 miliardi di vaccini contro il Covid-19 senza alcun margine di profitto per i Paesi a basso reddito e a prezzo inferiore per i Paesi a medio reddito entro la fine del 2021. Oltre a questo si sono impegnati a distribuirne 1,3 miliardi anche nel 2022” ha annunciato von Der Leyen, che ha anche anticipato che l’Europa lancerà “un’iniziativa per sviluppare la capacità di produzione dei vaccini contro il Covid-19 in Africa che consterà di una serie di hub regionali in tutto il continente e beneficerà di un finanziamento da un miliardo di euro“. La presidente ha ricordato che a oggi “l’Africa importa il 99 per cento dei sieri” e che questo “deve cambiare”. Von Der Leyen ha definito il vertice in corso a Roma e organizzato su iniziativa della presidenza italiana del G20 l’inizio di “un nuovo capitolo nella storia della sanità pubblica”.

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GUTERRES: “SIAMO IN GUERRA, IL G20 RADDOPPI LA PRODUZIONE”

“Il G20 deve creare una task force con tutti gli stakeholder più importanti per affrontare la pandemia di Covid-19. Un’iniziativa, questa, che sono disposto a sostenere mobilitando l’intero sistema delle Nazioni Unite. E poi devono raddoppiare la produzione di vaccini sondando ogni opzione possibile e dare l’esempio finanziando integralmente l’iniziativa Covax. Siamo in guerra contro il virus, ma ancora non stiamo applicando la legge di guerra”. Così il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, intervenuto al Global Health Summit organizzato a Roma su iniziativa della presidenza italiana del G20. Guterres ha detto che “a oggi Covax avrebbe dovuto distribuire nel mondo 170 milioni di dosi ma grazie ad atteggiamenti nazionalisti, limitate capacità di produzione e scarsità di fondi siamo fermi a 65 milioni. Temevo una riposta a due velocità a questa pandemia e questo è quello che è successo” ha denunciato il segretario generale, che ha spiegato di aver paura che “con l’inverno che avanza” nell’emisfero australe “il peggio della pandemia debba ancora arrivare”. Guterres ha lanciato anche un altro appello: “Abbiamo fatto numerose dichiarazioni e diverse iniziative sono state annunciate oggi ma dobbiamo creare un meccanismo di ‘follow up’ sostenuto dalla volontà politica che ci permetta di coordinarne l’implementazione”.

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