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Covid, Bankitalia: “60% famiglie fatica ad arrivare a fine mese, +10% rispetto a inizio pandemia”

La Banca d’Italia ha condotto la quarta edizione dell’indagine straordinaria sulle famiglie italiane per raccogliere informazioni riguardo agli effetti dell’epidemia di Covid

Pubblicato:21-05-2021 12:46
Ultimo aggiornamento:21-05-2021 16:56

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ROMA – Oltre il 60 per cento dei nuclei famigliari dichiara di avere difficoltà economiche ad arrivare alla fine del mese, 10 punti percentuali in più rispetto al periodo precedente la pandemia. Tra la fine di febbraio e l’inizio di marzo del 2021, prima delle nuove misure di contenimento dell’emergenza sanitaria, la Banca d’Italia ha condotto la quarta edizione dell’indagine straordinaria sulle famiglie italiane per raccogliere informazioni riguardo agli effetti dell’epidemia di Covid sulla situazione economica e sulle aspettative delle famiglie.

Le attese sulle prospettive dell’economia e sul mercato del lavoro sono migliorate; tuttavia le famiglie non si aspettano che l’emergenza sanitaria sia superata in tempi brevi. Poco meno di un terzo dei nuclei ha riferito di aver subito un calo del reddito nell’ultimo mese; il peggioramento delle condizioni reddituali è mitigato dalle misure di sostegno al reddito.

I comportamenti di consumo continuano a risentire dell’emergenza sanitaria: per le famiglie che arrivano con difficoltà alla fine del mese la contrazione dipende in prevalenza dalle minori disponibilità economiche; per i nuclei più abbienti pesano soprattutto le misure di contenimento e la paura del contagio. Una quota significativa di famiglie ha risparmiato nel 2020: solo un terzo del risparmio accantonato lo scorso anno verrebbe speso nel 2021.


BANKITALIA: 1/4 DELLE FAMIGLIE RIDURRÀ ANCORA I CONUSMI

Nei prossimi tre mesi poco più di un quarto delle famiglie pensa di ridurre i consumi non durevoli, contro una percentuale di circa un terzo nell’edizione di novembre. E’ quanto emerge dall’indagine della Banca d’Italia sulle famiglie.

La flessione della spesa sarebbe più pronunciata per i nuclei il cui reddito è diminuito tra gennaio e febbraio e che hanno più difficoltà a fronteggiare le spese mensili; riguarderebbe però anche parte (circa un quinto) di coloro che si aspettano un incremento di reddito nel 2021.

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