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Business events, Ruffini (Site): “Settore da 570mila addetti, fateci ripartire”

Intervista a Annamaria Ruffini, gia' presidente mondiale e ora del board Site (Society for incentive travel excellence), la piu' grande organizzazione del settore di organizzazione eventi presente in 90 paesi

Pubblicato:21-05-2020 17:01
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 18:21

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ROMA – Un milione tra piccoli e grandi eventi legati al mondo degli affari, con un fatturato di 65 miliardi di euro (36 mld di impatto sul nostro Pil) che danno lavoro a circa 570 mila addetti. Un settore strategico per il nostro paese, ora fermo per colpa dell’epidemia. La prima parte dell’anno e’ compromessa, ma Annamaria Ruffini, gia’ presidente mondiale e ora del board Site (Society for incentive travel excellence), la piu’ grande organizzazione del settore presente in 90 paesi, lancia l’allarme e chiede al Governo di intervenire con urgenza.”Organizziamo un milione di eventi, tra viaggi di incentivazione, meeting, convegni e congressi. Oltre ai 36 miliardi di Pil, il nostro settore riempie il 40% delle stanze dei nostri hotel a 4 e 5 stelle, con soggetti che hanno grande capacita’ di spesa”.

Le associazioni del settore hanno fatto gruppo e sono scese in campo perche’ non si puo’ piu’ aspettare, bisogna organizzare per tempo la ripartenza: “Ora siamo tutti fermi, noi sin dal 4 marzo ci siamo mossi per difendere la reputazione del nostro Paese, quando sembrava che tutto fosse partito da noi, abbiamo dato una corretta informazione, per dire ‘non cancellate ma spostate di qualche mese i vostri eventi, mantenete l’Italia nelle vostre agende per il 2021 e 2022’. Sotto il marchio Italialive le 10 piu’ importanti associazioni business events si sono mosse per far sentire la loro voce, presentare le nostre proposte alle Istituzioni e alle parti interessate perche’ vogliamo ripartire”.


RUFFINI (SITE): CONVEGNI E MEETING IN SICUREZZA

“Noi oggi siamo ancora tutti fermi- sottolinea ancora Annamaria Ruffini- per questo ci rivolgiamo al Governo e chiediamo un supporto economico, perche’ non possiamo lavorare, ne’ organizzare, e non per nostra scelta. Visto che teatri, cinema e spettacoli riapriranno con un numero preciso di persone, lo stesso chiediamo per il nostro comparto. Possiamo anche noi organizzare convegni, meeting e viaggi da 50-100 persone, rispettando tutte le misure di sicurezza”.

Ancora di piu’, spiega Ruffini, “spingiamo per un progetto per il futuro, gia’ adesso nel mondo tutti gli uffici del settore stanno organizzando e promuovendo le destinazioni. Per questo serve una comunicazione adeguata, che non e’ quella riservata alla promozione turistica, perche’ i soggetti interessati sono diversi dai normali turisti. Servono queste tre cose: una data per ripartire, un sostegno economico e una giusta comunicazione“, chiude Ruffini.

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