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VIDEO | Sciopero dei braccianti stranieri a Foggia, Soumahoro: “Sfidiamo il cinismo politico”

Urla da un megafono l'attivista e sindacalista che ha partecipato alla protesta dei lavoratori provenienti da diverse zona della Puglia e dell'Italia per chiedere tutele e diritti

Pubblicato:21-05-2020 15:21
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 18:21
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BARI – “Lanciamo oggi un’assemblea nazionale di tutti i lavoratori della terra che si terra’ a luglio qui, nel foggiano che e’ stata terra di braccianti ed e’ terra di lavoratori agricoli“. Urla da un megafono Aboubakar Soumahoro attivista e sindacalista che ha partecipato allo sciopero dei braccianti che si sono ritrovati a Foggia provenendo da diverse zona della Puglia e dell’Italia per chiedere tutele e diritti.
Soumahoro in una mano impugna il megafono e nell’altra un broccolo. Attorno a lui altri giovani stranieri, mascherine sul volto e carciofi e altri ortaggi tra le mani gli stessi che raccolgono “senza avere diritti”. “Abbiamo deciso di scioperare per sfidare la politica del cinismo, i ricatti, i soprusi e per dimostrare che a marcire sono i diritti dei lavoratori”, ha continuato dinanzi alla prefettura foggiana. “Nelle campagne non mancano le braccia – ha precisato – questa manifestazione e’ la dimostrazione che a mancare sono i diritti”.
Poi, alcune considerazioni sulla sanatoria approvata dal governo. “È grave aver riservato la regolarizzazioni solo a chi si spacca la schiena nella campagne senza preoccuparsi della salute, senza preoccuparsi dei lavoratori che lavorano 24 giorni al mese ma il datore gliene dichiara 3 o 5 solo per non pagare i contributi e impedendo loro di avere la disoccupazione agricola – ha spiegato Soumahoro -. Abbiamo visto nei giorni scorsi le lacrime di un ministro ma nessuno di loro ha messo gli stivali ed e’ venuto a Borgo Mezzanone, a Sibari, a Torretta Antonacci, a Gioia Tauro”.
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Per il sindacalista e’ ingiusto tanto “non aver previsto la regolarizzazione dei rider, degli ambulanti e dei i tanti invisibili che lavorano nelle cucine dei ristoranti” quanto aver stabilito la regolarizzazione “per chi ha il permesso di soggiorno scaduto il 31 ottobre 2019. E quelli a cui e’ scaduto il 30 ottobre che succede?”. Per l’attivista, all’Esecutivo manca il coraggio di abolire “i decreti sicurezza che generano insicurezza e la legge Bossi – Fini che rappresenta il dramma per i lavoratori”. “Se il governo non dara’ risposte – promette in conclusione Soumahoro – la stagione di raccolta sara’ caratterizzata da altri scioperi”.


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