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PA Social Day 2020, in oltre 150mila per la maratona della comunicazione digitale

Oltre 12 ore di diretta e 18 città collegate per una maratona virtuale che è stata seguita da oltre 150mila persone

Pubblicato:21-05-2020 13:38
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 18:21
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ROMA – Oltre 12 ore di diretta e 18 città collegate per una maratona virtuale che è stata seguita da oltre 150mila persone. È questo il bilancio del PA Social Day, evento che ieri, a partire dalle ore 9 e fino alle 21.30, ha coinvolto uno straordinario numero di professionisti della comunicazione, del giornalismo, del digitale, dell’innovazione, con idee, racconti, esperienze utili anche per fronteggiare l’emergenza e la fase di ripresa del Paese.

TUTTI I NUMERI DEL PA SOCIAL DAY 2020

La manifestazione, organizzata come sempre dall’Associazione PA Social e giunta alla terza edizione, si è svolta completamente online, una novità che ha funzionato perfettamente garantendo così la piena partecipazione di relatori e pubblico grazie al live su Facebook, YouTube, sul sito www.pasocial.info e agli aggiornamenti costanti su Instagram, LinkedIn, Twitter con hashtag #pasocial, stabilmente tra i trending topic già dal giorno prima dell’evento e per l’intera giornata dell’iniziativa. In totale ai 18 tavoli virtuali collegati da 18 città e territori del Paese, ognuno dei quali ha toccato temi legati alla comunicazione e all’informazione digitale, hanno partecipato 150 relatori tra giornalisti, comunicatori, social media manager, esperti di digitale, innovazione, marketing, trasparenza e open government, sociologi, psicologi, bibliotecari, amministratori pubblici, manager d’azienda, associazioni, scrittori e narratori tv, volontariato, docenti universitari e di istituti scolastici, ricercatori, pubblicitari, filosofi, avvocati. Grande anche il lavoro degli 80 media partner nazionali e locali che hanno contribuito fattivamente alla promozione dell’iniziativa. Il PA Social Day è ideato e organizzato dall’Associazione PA Social e realizzato grazie ai partner L’Eco della Stampa, Hootsuite, InfoCamere e ai media partner Agenzia Dire, IPress Live, Igers Italia, cittadiniditwitter.it, ilgiornaledellaprotezionecivile.it, Velocità Media, Innovazione 2020, Digital Media.

DALLA SANITÀ ALLO SMART WORKING PASSANDO PER LA CULTURA E LA LEGGE 151

Diversi i terreni di confronto aperti sugli argomenti in campo: dalla sanità alla gestione di emergenze ed eventi, dallo smart working alle opportunità del digitale, dalla lotta alla disinformazione al turismo, dalla nuova legge e riforma della comunicazione pubblica alla sostenibilità, dal rilancio delle città alla comunicazione di genere, dal rapporto tra giornalismo e social alla gestione delle community social, dalla partecipazione sociale al cultural heritage marketing, dalla cultura accessibile all’innovazione nei servizi digitali, dalla media education alla reputazione digitale degli enti pubblici, dall’antropologia digitale alla comunicazione della Bellezza fino al linguaggio inclusivo e molto altro. Tra gli interventi quello del Sottosegretario all’Editoria della Presidenza del Consiglio, Andrea Martella, che ha parlato del pacchetto di interventi “Editoria 5.0” e del lavoro fatto dal Ministro per la Pubblica Amministrazione, Fabiana Dadone, per il tavolo di riforma della legge 150 sulla comunicazione pubblica, riconoscendo il lavoro e l’impegno di PA Social, impegnata da tempo in prima linea con l’obiettivo di avere una legge che regoli il ruolo della comunicazione all’interno della PA e un nuovo modello organizzativo che riconosca tutte le professionalità oggi in campo con una forte svolta digitale.


“Una giornata straordinaria. Un successo di partecipazione, contenuti di grande qualità, tante esperienze positive da tutta Italia e numerosi temi approfonditi. Il PA Social Day ha messo in mostra, ancora una volta, l’Italia della comunicazione e informazione digitale, l’utilità delle piattaforme social e chat per il servizio pubblico, la sua importanza, la sua centralità nella quotidianità- commenta il Presidente di PA Social, Francesco Di Costanzo- Un enorme grazie alla rete nazionale PA Social, ai coordinamenti regionali, allo staff di comunicazione e organizzazione, ai partner e media partner, ai relatori, alle tantissime persone che hanno seguito la lunga diretta in tutta Italia. Un patrimonio eccezionale anche per la ripresa del Paese”.

MARTELLA: “SU LEGGE 150 DADONE PORTA AVANTI LAVORO COMPLESSO”

“Sulla legge 150 il ministro Dadone sta portando avanti un lavoro complesso, personalmente ho sempre apprezzato la disponibilità di Pa Social”. Così il sottosegretario all’Editoria Andrea Martella nel suo intervento alla maratona web dedicata alla comunicazione digitale da Pa Social.

“I profili delle comunicazioni istituzionali sono stati importanti per avvicinare i cittadini ‘al palazzo’- spiega Martella- allo stesso modo va garantita una trasparenza nell’informazione. Negli ultimi mesi c’e’ stata un’importante crescita negli accessi alla categoria ‘government’, questo impone una maggiore attenzione alle comunicazioni istituzionali e pubbliche, con una attenzione sempre più crescente alle dirette Facebook dei profili ufficiali” .

TALAMO: “LA COMUNICAZIONE PUBBLICA È CAMBIATA IN DUE MESI”

“La comunicazione pubblica e istituzionale e’ cambiata negli ultimi due mesi grazie a profili social, chat e stories che hanno fatto diventare la casa unica del comunicatore come la casa del cittadino”. Lo ha detto, ieri, Sergio Talamo, direttore della Comunicazione di Formez PA, intervenendo alla maratona web dedicata alla comunicazione digitale da Pa Social.

Al centro del dibattito la riforma della legge 150/2000 che, grazie ad un tavolo di lavoro con il Ministro per la Pubblica Amministrazione Fabiana Dadone, sta per diventare ‘151’ adeguandosi alle nuove esigenze della comunicazione pubblica e istituzionale. “Un grande lavoro quello portato avanti dal ministro”, commenta Talamo, con alla base la formazione permanente, l’apertura agli ordini dei giornalisti di nuove professioni digitali, un sistema di controlli e sanzioni, “lavoro agile per uscire da un volontariato istituzionale”, conclude.

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