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Fisco, Tria: “Via gli 80 euro”, poi la smentita. Calenda: “10 milioni di italiani avranno 1000 euro in meno l’anno”

Per Tria gli 80 euro sono il frutto di "una decisione sbagliata", opposizioni all'attacco

Pubblicato:21-05-2019 10:49
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 14:29
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ROMA – Il bonus di 80 euro del governo Renzi si può togliere “nell’ambito di una riforma fiscale in cui vengano riassorbiti”. Lo dice il ministro dell’Economia, Giovanni Tria, ad ‘Agorà’ su Rai3.

Per Tria sono il frutto di “una decisione sbagliata, un provvedimento tecnicamente fatto male” perche’ “risultano come spesa e non come prelievo”.

MEF: TRIA NON HA MAI PARLATO DI TAGLIO DEGLI 80 EURO

Il ministro dell’Economia, Giovanni Tria, non ha mai parlato di taglio degli 80 euro, ma piuttosto di un possibile loro riassorbimento nell’ambito di una futura revisione del prelievo fiscale. E’ quanto sottolinea il Mef in merito alle interpretazioni delle dichiarazioni del ministro nel corso dell’intervista di oggi ad Agora’. In ogni caso, sottolinea il Mef, è chiaro che dalla revisione del prelievo fiscale nessuno uscirà penalizzato.


CALENDA: VIA 80 EURO? 10 MLN ITALIANI AVRANNO 1.000 EURO IN MENO

E’ di oggi la notizia che il ministro Tria intende togliere gli 80 euro del governo Renzi. Questo significa che “circa 10 milioni di italiani avranno mille euro in meno all’anno”. Lo dice Carlo Calenda (Pd) a Rainews 24.

MARTINA: GOVERNO DEI CONDONI TAGLIA 80 EURO PER AIUTARE I RICCHI

“Il ministro Tria sostiene che gli 80 euro a 10 milioni di lavoratori sotto i 1400 euro al mese di stipendio si possono cancellare per fare la Flat tax a vantaggio dei ricchi. Si preparano a togliere ai redditi medio-bassi per avvantaggiare i redditi alti: è il governo dei Robin Hood al contrario”. Così l’ex segretario e deputato del Partito democratico Maurizio Martina in un post su Facebook.

“È il governo dei condoni- aggiunge Martina- e degli occhi chiusi sull’evasione fiscale che ora per finanziare la Flat tax è disposto a mettere le mani in tasca ai lavoratori dipendenti. Per loro un miliardario e un operaio devono pagare le stesse tasse, per noi no. Non potrà mai essere così perché chi ha di più deve dare di più. Noi rilanciamo la nostra proposta per buste paga più pesanti per 20 milioni di lavoratori”.

“Occorre tagliare le tasse sul lavoro almeno di 15 miliardi di euro- aggiuge Martina- per poter avere fino a 1500 euro netti in più all’anno per ciascun lavoratore. Questo intervento si può finanziare realisticamente con l’inasprimento della lotta all’evasione fiscale, accelerando la digitalizzazione dei pagamenti, rivedendo la spesa pubblica e le agevolazioni, riducendo il peso degli interessi sul debito pubblico oggi aumentati per colpa dell’inaffidabilità di chi governa il paese. Il governo Salvini-Di Maio si conferma anche in queste mosse un governo di estrema destra, profondamente iniquo, forte coi deboli e debole coi forti”.

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