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Colombia, gli ex presidenti si uniscono per condannare il regime di Maduro

BOGOTA' - Quattro

Pubblicato:21-05-2016 12:48
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 22:45

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maduro al voto

BOGOTA’ – Quattro ex presidenti colombiani, Alvaro Uribe, César Gaviria, Andrés Pastrana e Belisario Betancur, si sono ritrovati alla presentazione del libro su Leopoldo Lopez “Preso pero libre” (Preso ma libero, ndr), leader dell’opposizione venezuelana arrestato nel 2014 e scritto dalla moglie Lilian Tintori. Insieme al sindaco di Bogotà Enrique Peñalosa i quattro ex presidenti sono saliti sullo stesso palco per chiedere la liberazione dei prigionieri politici e condannare il regime di Nicolas Maduro.

Nonostante le differenze politiche i quattro esponenti hanno voluto così ribadire la condanna al regime che ha portato il Venezuela a una terribile crisi economica. A questa impasse politica seguono ogni giorno violente manifestazioni di strada con gli evidenti problemi sociali, dalla mancanza di cibo ed energia elettrica fino alla sanità al collasso. L’appello alla comunità internazionale è inevitabile, i quattro esponenti politici chiedono una chiara e ferma presa di posizione.


Nel frattempo a Caracas il Tribunale Supremo di Giustizia del Venezuela si è espresso positivamente sul decreto con il quale il presidente Nicolas Maduro ha dichiarato lo ‘stato di eccezione e di emergenza economica’, attribuendosi poteri speciali bocciando il voto dell’Assemblea Nazionale che lo aveva respinto. Per l’Alta corte la misura risponde alla necessità di proteggere il popolo e le istituzioni che sarebbero “oggetto di minacce esterne ed interne che puntano a destabilizzare l’economia e l’ordine sociale nel paese’.

Sulla stessa linea degli ex presidenti Colombiani si muove anche l’ex premier spagnolo José Luis Rodriguez Zapatero che ha avviato un dialogo sia con il Presidente Maduro che con l’opposizione per impostare un programma concreto di colloqui che già sa che sarà “duro, lungo e difficile”. A queste iniziative, ma soprattutto a un altro ex presidente sudamericano l’urugaiano José Mujica che pochi giorni fa lo aveva definito “pazzo come un cavallo”, Nicolàs Maduro ha replicato da una manifestazione dei militanti del Partito socialista unito (PSUV): “Estoy loco como una cabra!”, “Sono pazzo come una capra. Sí. Pazzo di amore per il Venezuela e per la rivoluzione bolivariana”.

Intanto la situazione a Caracs si fa sempre più grave e Lilian Tintori, moglie dell’oppositore in carcere Leopoldo Lopez, dalla manifestazione di Bogotà ha confermato “siamo in un momento molto oscuro, serve un pronunciamento forte della comunità internazionale così come hanno fatto i paesi dell’OEA, l’organizzazione degli Stati Sud Americani, una luce in un tunnel in cui incontriamo il popolo venezuelano”.

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