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In Friuli Venezia Giulia un lupo è stato avvistato vicino a case abitate

C'è preoccupazione nelle zone montane del Friuli Venezia Giulia per la sempre maggior diffusione del lupo. Interviene il Pd: "È un riischio per gli abitanti e anche per il turismo"

Pubblicato:21-04-2022 18:12
Ultimo aggiornamento:21-04-2022 18:12

lupo
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TRIESTE – I lupi, sempre più diffusi in Friuli Venezia Giulia, preoccupano gli abitanti delle località montane. A sollevare il problema oggi in una nota è il capogruppo del Pd in Consiglio regionale, Diego Moretti, informando in merito all’ennesimo avvistamento in un centro abitato delle montagne friulane: “La presenza di esemplari di lupo in regione continua a rappresentare un timore. Anche a Timau di Paluzza è stata infatti rinvenuta una carcassa ed è stato avvistato un lupo nelle vicinanze delle abitazioni. Un fatto, questo, che non può non preoccupare, soprattutto con l’avvicinarsi della stagione estiva. É quindi necessaria un’azione forte da parte della Regione per il contenimento di una problematica che pregiudica sicurezza, attività locali e turismo”.

UNA MINACCIA PER GLI ABITANTI, PER GLI ALLEVATORI E PER IL TURISMO

Moretti spiega come la presenza del lupo nei centri abitati e nelle mete turistiche rappresenti “una concreta minaccia per la sicurezza dei residenti e per gli allevatori che vedono a rischio i propri capi di bestiame, ma anche per gli operatori turistici che si stanno preparando per la stagione estiva”. Oltre al consigliere regionale è anche il sindaco di Paluzza Massimo Mentil a esprimere preoccupazione per il fenomeno.

SI CHIEDERÀ AIUTO AGLI ESPERTI DELL’UNIVERSITÀ DI UDINE

È stata anche avviata, ricorda la nota del Pd, un’interlocuzione con l’Università di Udine per organizzare un incontro informativo sulla gestione della presenza del lupo, finalizzato alla conoscenza e all’approfondimento della problematica.
Moretti ricorda: “L’attività di informazione avviata dalla Regione, insieme all’ateneo, è di primaria importanza, ma sicuramente, con l’approssimarsi della stagione estiva, non è sufficiente. Servono importanti azioni di contenimento, formazione vera e di sostegno forte per gli allevatori”.


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