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Scontro nel governo, coprifuoco resta alle 22. Lega si astiene, Salvini: “No a troppi divieti”

Scontro in cdm, questa mattina Salvini aveva minacciato di non votare il decreto se le modifiche richieste non fossero state accolte

Pubblicato:21-04-2021 18:49
Ultimo aggiornamento:22-04-2021 08:53

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ROMA – A quanto apprende l’agenzia Dire, anche dopo la riunione tra il premier Draghi e i ministri che ha preceduto il cdm non cambierà l’orario per il coprifuoco indicato inizialmente nel dl riaperture. Il coprifuoco resta dalle 22 alle 5 del mattino.

Da fonti di maggioranza si apprende anche che non ci sarà nessun cambiamento al testo del dl riaperture dopo la riunione tra il premier Mario Draghi e i ministri che ha preceduto il cdm. Tra le richieste della Lega oltre alla riduzione della durata del coprifuoco c’era l’anticipo delle riaperture per i ristoranti al chiuso.

A quanto si apprende la Lega si è astenuta in cdm sul dl riaperture. Il consiglio dei ministri è terminato. La riunione è durata circa mezz’ora.


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DRAGHI FERMO SU COPRIFUOCO ALLE 22, LA LEGA SI SPACCA

di Nico Perrone

Il leader della Lega, Matteo Salvini, parlando con i giornalisti era stato chiaro: il coprifuoco va spostato alle 23 altrimenti la Lega non voterà il decreto perché, aveva sottolineato “non me l’ha prescritto il dottore di votare per forza qualcosa di cui non sono convinto”.

A quanto apprende l’agenzia Dire la posizione di Salvini da capopopolo della protesta di piazza durante il Consiglio dei ministri ha registrato una forte critica da parte del premier, Mario Draghi, perché la Lega dentro la cabina di regia decide insieme agli altri mentre fuori cavalca la protesta di piazza.

Fonti riferiscono che i ministri della Lega, Giancarlo Giorgetti in testa, sono rimasti in silenzio. Alla fine la decisione di astenersi sul decreto, ma non è passato il ‘no’ chiesto da Salvini.

DRAGHI A LEGA: INCOMPRENSIBILE RIMETTERE IN DISCUSSIONE SCELTE CONDIVISE

Nel corso della riunione che ha preceduto il consiglio dei ministri il premier Mario Draghi a quanto si apprende ha sottolineato che la scelta delle Lega di rimettere in discussione il testo del decreto riaperture, dopo averlo concordato in preconsiglio e nelle riunioni precedenti, “è incomprensibile” perché riapre i termini di “posizioni concordate e assunte insieme”.

M5S: DA LEGA FILM GIA’ VISTO, METTE IN DISCUSSIONE UNITA’

“Spiace per l’atteggiamento Lega. Questo Governo è nato per incoraggiare la coesione nazionale. Oggi è stata messa in discussione l’unità delle nostre decisioni. In un momento come quello che stiamo vivendo, l’interesse per il Paese viene prima di quello di partito. Purtroppo dalla Lega è un film già visto, che non ha pagato”. Così fonti di governo del M5s.

SALVINI: NON VOTIAMO UN DECRETO CON TROPPI DIVIETI

“La Lega chiede di dare fiducia agli italiani che hanno dimostrato per un anno pazienza e rispetto delle regole. Non potevamo votare un decreto che continua a imporre chiusure, coprifuoco, limitazioni. I dati sanitari fortunatamente sono in netto miglioramento: negli ultimi giorni sono migliaia i letti di ospedale che si sono liberati. Con rigidi protocolli di sicurezza, con prudenza e mantenendo le distanze, si può anzi si deve tornare a vivere e lavorare al chiuso e all’aperto. Voteremo il prossimo decreto se insieme al piano vaccinale e alla tutela della salute prevederà il ritorno alla vita e il ritorno al lavoro”. Lo dice il leader della Lega Matteo Salvini.

SALVINI A DRAGHI: FIDUCIA IN TE, MA NON POSSIAMO VOTARE QUESTO DL

“Presidente, noi stiamo ascoltando sindaci, governatori, associazioni, imprese e lavoratori di tutta Italia. La Lega non può votare questo decreto. Al di là del coprifuoco, la zona gialla così come l’avete pensata non permette ad esempio di andare in un bar o in un ristorante al chiuso. Ora abbiamo i vaccini e per fortuna negli ultimi giorni abbiamo liberato migliaia di letti negli ospedali e centinaia nelle terapie intensive, i contagi sono in calo, più di mezza Italia ha dati da zona gialla. Abbiamo fiducia in te, ma noi lavoriamo al prossimo decreto che entro metà maggio – se i dati continueranno a essere positivi – dovrà consentire il ritorno alla vita e al lavoro per milioni di italiani”. A quanto si apprende da fonti della Lega, dopo aver preannunciato via sms le perplessità della Lega sul Decreto, Matteo Salvini e Mario Draghi hanno lungamente parlato al telefono e a più riprese. E il leader della Lega ha comunicato al premier la decisione, condivisa con i ministri, di non votare il dl.

FONTI GOVERNO PD: DA LEGA CONTINUI ULTIMATUM, DL E’ PUNTO EQUILIBRIO

“La piattaforma che abbiamo condiviso e che sosteniamo è un punto di equilibrio giusto tra l’esigenza di ripartenza e la tutela della salute. Ravvisiamo nell’atteggiamento della Lega la conseguenza di una contraddizione che è quella di un continuo susseguirsi di ultimatum che portano a questo tipo di incidenti di percorso“. Così fonti di governo del Pd.

“Il Pd da sempre è per le riaperture in sicurezza e la strada indicata da Draghi, graduale ma attenta a tutelare salute ed economia, è quella giusta. La scelta di Salvini è irresponsabile e crea confusione nel Paese“, concludono i dem.

GELMINI: SODDISFATTI DA DL, MA SI PUÒ MIGLIORARE

“Con il decreto varato oggi in Consiglio dei ministri abbiamo definito una road map per riaperture intelligenti e in sicurezza – come aveva chiesto Forza Italia – introdotto un green pass italiano, riportato la gran parte degli studenti in aula, ripristinato la fascia gialla, che era stata sospesa per legge. Come ha affermato Antonio Tajani, siamo soddisfatti, ma si può migliorare. Dal 26 aprile inizia una nuova stagione e, in relazione ai dati dei contagi e della campagna vaccinale, saranno possibili ulteriori passi avanti. Forza Italia insisterà perché si ponga rimedio ad alcune incongruenze sui settori della ristorazione, dello sport e del wedding, ma questo resta il decreto della ripartenza in sicurezza”. Lo afferma in una nota Mariastella Gelmini, ministro per gli Affari regionali e le autonomie.

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