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Zaia: “Per le nuove aperture servono equilibrio e logica, non è come l’anno scorso”

Il governatore del Veneto commenta il decreto riaperture, chiedendo che siano chiariti alcuni punti come green pass e quarantene, ma anche costi dei tamponi: "Non possiamo scaricare sul cittadino il costo della libertà"

Pubblicato:21-04-2021 13:47
Ultimo aggiornamento:21-04-2021 14:09

luca zaia
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VENEZIA – La nuova fase di riaperture necessita un maggior equilibrio e nelle prossime ore la Regione Veneto spingerà perché lo si raggiunga. Questa la posizione del presidente della Regione Veneto Luca Zaia, che oggi in conferenza stampa anticipa le istanze che intende portare al tavolo della discussione in vista della definizione del nuovo decreto legge che entrerà in vigore dal 26 aprile. “Noi non stiamo parlando di riaperture come a maggio dell’anno scorso, perché la stragrande maggioranza delle attività è rimasta aperta. Il contesto non è quello di una ripartenza in cui non si sa cosa accadrà, e in più rispetto al maggio dell’anno scorso abbiamo il vaccino, gli anticorpi monoclonali e i protocolli di cura“, premette Zaia. Detto questo, “è difficile spiegare che una partita di calcio tra scapoli e ammogliati dalla settimana prossima si può fare, ma per andare in palestra bisogna aspettare il primo giugno. È difficile pensare che i ristoranti possono aprire solo se hanno tavoli all’esterno… nessuno ha il coraggio di dire che fa freddo? Ed è difficile pensare che dall’1 giugno i ristoranti al chiuso si possono aprire dalle 5 di mattina fino alle 18 di sera”. Insomma, prosegue Zaia, “serve equilibrio e logica in quello che sta accadendo”, perché è vero che c’è un Comitato tecnico scientifico nazionale, ma al momento “esprime considerazioni discordanti rispetto alle diverse attività”. E intanto “le Regioni hanno presentato linee guida per la riapertura e siamo convinti che ci consentano di ridurre il rischio”, conclude Zaia.

“COPRIFUOCO ALLE 23 O ALMENO LA RICEVUTA DEL RISTORANTE COME LASCIAPASSARE”

“Al di là del fatto che coprifuoco è una brutta parola, se il motore è il contenimento dell’epidemia bisogna che ci sia una motivazione scientifica. Un segno di disponibilità sarebbe stato di alzare un po’ di più, magari alle 23 o toglierlo. O magari ci può essere come lasciapassare la ricevuta del ristorante o della pizzeria”. Così il presidente della Regione Veneto Luca Zaia, interviene in merito al probabile proseguimento del coprifuoco, oggi in conferenza stampa dalla sede della Protezione civile regionale.

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“CHI È VACCINATO NON DEVE FARE QUARANTENA”

“Dobbiamo chiarire da subito il tema delle quarantene. Se un turista americano arriva in Veneto vaccinato non deve fare la quarantena, altrimenti perdiamo tutti i turisti. Dobbiamo dare la garanzia che chi è vaccinato non deve fare la quarantena” spiega Zaia.

“GREEN PASS PROMOSSI, MA I TAMPONI LI PAGHI LO STATO”

In merito all’istituzione del green pass Covid, “condivido quello che fanno a Bolzano, ma loro hanno l’autonomia”. Lo afferma il presidente della Regione Veneto Luca Zaia rispondendo alle domande della stampa in merito alla mossa della Provincia autonoma di Bolzano, che accelera sull’introduzione del green pass. Istituire il documento per le tre categorie, guariti, vaccinati e tamponati, “risolverebbe il problema”, continua Zaia, che assicura: “se ci fosse la possibilità noi subito lo faremmo“. Detto questo, “non possiamo scaricare sul cittadino il costo della sua libertà, e quindi i tamponi devono essere pagati dal pubblico. Che per me significa dallo Stato perché di tasse ne paghiamo già tante”.

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