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Ambiente, Emiliano lancia la proposta di decarbonizzazione dell’Ilva

BARI - "Il Salone della giustizia si è occupato di stabilire

Pubblicato:21-04-2016 16:58
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 22:36

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emilianoBARI – “Il Salone della giustizia si è occupato di stabilire quali sono i nessi tra l’ambiente e il sistema dei diritti delle persone. Un luogo dove, finalmente, i soggetti dello sviluppo economico, gli attori politici e quelli imprenditoriali si pongono il problema della tutela dell’ambiente non più come un noioso obbligo o onere, ma come un fattore stesso della competitività. Si può produrre qualunque tipo di servizio o bene in maniera più competitiva e con maggiore capacità di attrazione di investimenti e di capitale umano, se la produzione rispetta il cosiddetto sviluppo sostenibile. Sono molti anni che ne parliamo in maniera virtuale adesso si tratta di passare alla sostanza, cioè smettere di fare chiacchiere e poi essere incoerenti nella pratica“. Lo ha detto il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano oggi relatore a Roma al Salone della Giustizia, al convegno “Ambiente e giustizia: diritto alla salute e impresa responsabile”.
   “Abbiamo lavorato a lungo – ha proseguito Emiliano – sulle imprese turistiche e sulla capacità di produrre energia in modo sostenibile, ma la recente vicenda referendaria ha dimostrato che è facile entrare in contraddizione facendo ad esempio un piccolo grande piacere ai petrolieri. Questo non può più accadere. Ora bisogna riprendere il cammino dopo l’indirizzo ricevuto in tema di politiche energetiche da 13,5 milioni d italiani a seguito del referendum. L’irruzione della democrazia nelle grandi scelte energetiche, di politica industriale, di gestione dei rifiuti, la conoscenza dei fatti, insomma, la democrazia dal basso che consente alla comunità di decidere il proprio destino è rilevante. Ci vuole un corretto dialogo – ha proseguito Emiliano – tra governo nazionale, regioni e comunità locali per costruire una società smart, intelligente, che gestisca bene l’energia che produce. Le tecnologie ormai ce lo consentono, tutti coloro che dicono che siamo obbligati a produrre acciaio o energia elettrica dal carbone, o che fare trivellazioni petrolifere è strategico, raccontano delle bugie, e in un luogo come questo è stato possibile smentire queste teorie entrando nel merito con la presenza di persone che si occupano di queste materie. Un convegno dunque di grandissima importanza proprio per ripristinare la verità”.
   Il Presidente Emiliano ha anche parlato della vicenda Ilva di Taranto: “Se un politico decide di sacrificare le ragioni dell’ambiente, deve dimostrare qual è il vantaggio per il bene comune. Le istituzioni non possono invece agire se i vantaggi riguardano pochissime persone, perché è vietato dall’art. 97 della Costituzione che parla di imparzialità della pubblica amministrazione.  Nel caso specifico, parliamo di sacrificio del paesaggio, della salute delle persone. Si sono susseguiti 8 decreti legge che consentono alla fabbrica dell’Ilva di Taranto di continuare a lavorare in lesione piena del diritto alla salute e anche della sicurezza degli impianti”.
   “La Regione Puglia – ha concluso il Presidente – ha presentato al governo un piano per la decarbonizzazione delle due principali fabbriche alimentate a carbone, la centrale Enel di Brindisi e l’Ilva di Taranto. Siamo ancora in attesa di una risposta, che torniamo a sollecitare, anche perché oggi il presidente del Consiglio firma gli accordi per Cop 21, dove l’Italia si impegna proprio alla decarbonizzazione. In Puglia stanno per arrivare due gasdotti, uno russo e uno azero, da qui la nostra proposta: usare quel gas per convertire l’Ilva e la centrale Enel e abbattere a zero le emissioni. Per noi questa è una soluzione possibile, è arrivato il momento che qualcuno ci risponda”.

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