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Locali zona universitaria: “Noi chiusi e fuori feste in strada”-VIDEO

BOLOGNA - Dopo l'una di notte, quando

Pubblicato:21-04-2016 15:10
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 22:36

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bologna_piazza verdi

BOLOGNA – Dopo l’una di notte, quando i locali chiudono per effetto dell’ordinanza del sindaco Virginio Merola, la zona universitaria di Bologna passa in mano agli abusivi e a chi autorganizza feste di strada. La denuncia arriva da Enjoy Bologna, il consorzio dei locali della zona, che insieme a Confesercenti chiedono al Comune il ritiro dell’ordinanza. “Siamo alla vigilia delle elezioni amministrative- avverte in una nota Loreno Rossi, direttore di Confesercenti Bologna- è giunto il momento in cui chi si candida a sindaco si esprima apertamente sui temi relativi alla zona universitaria. Il superamento dell’ordinanza è ormai un elemento imprescindibile, in quanto solo con le attività aperte e una stretta collaborazione tra i titolari di pubblico esercizio, che si sono costituiti in consorzio, e l’amministrazione comunale si può realizzare una città più vivibile più sicura e più attrattiva”.

loreno_rossi_bolognaOltre che al sindaco, il messaggio è diretto anche a Matteo Lepore, assessore all’Economia di Palazzo D’Accursio. “Il risveglio è amaro per i locali di Enjoy Bologna- lamenta il consorzio in una nota- mentre le serrande scendevano all’una di notte, nel rispetto dell’ordinanza Merola, ieri sera in via Zamboni iniziava una festa in strada, con impianto musicale, gazebo e venditori abusivi di alcool, che si è protratta a lungo dopo l’orario di chiusura dei locali”. Il consorzio diffonde anche un breve video della serata: un minuto in cui vengono inquadrate molte persone in strada, vicino piazza Verdi, e in cui si sente sia musica ad alto volume sia gli abusivi che offrono birra.


“Impedire ai ragazzi di uscire la sera non è pensabile- afferma il Consorzio Enjoy- pensiamo però che chiudere i locali che, mentre lavorano, garantiscono la sicurezza e la pulizia nelle strade, sia un controsenso rispetto a quello che è accaduto e che può facilmente riaccadere”. Secondo il Consorzio, “permettere che i locali siano aperti più a lungo è nell’interesse di tutti, persino dei residenti, perchè come è stato possibile riscontrare ieri, la movida in strada crea inquinamento acustico e lascia nelle strade un ‘residuo’ di vetri e lattine, a tutto danno di chi vive la zona universitaria anche di giorno”.

Per questo, sostiene Enjoy, “il ritiro dell’ordinanza diventa fondamentale anche in tema sicurezza. I gestori dei locali e il personale di security infatti impediscono che si possa uscire dalle attività aperte con contenitori e bottiglie di vetro, impedendo che tali oggetti diventino armi improprie. Siamo tutti d’accordo che una città viva è una risorsa sia culturale che economica. Pensiamo anche che non convenga a nessuno limitare le attività che rispettano le regole e lasciare un territorio favorevole alla vendita abusiva di alcool”, conclude il consorzio.

di Andrea Sangermano, giornalista professionista

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