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Al Campus Bio-Medico di Roma un polo multifunzionale e sostenibile

Il progetto, unico in Europa, è stato presentato oggi al Senato

Pubblicato:21-03-2022 17:16
Ultimo aggiornamento:21-03-2022 17:16

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ROMA – Un parco sperimentale multifunzionale, alle porte di Roma, in un’area verde di valenza ambientale e naturalistica, dove ricerca, formazione e cura siano inseriti in un contesto nel quale acquisiscono centralità anche temi come creatività, sport e benessere. È quanto intende realizzare il Campus Bio-Medico di Roma, che oggi al Senato ha presentato il progetto nel corso dell’evento dal titolo ‘Innovazione e sostenibilità al servizio della persona e dello sviluppo tecnologico, sociale ed economico del sistema-Paese’. Attraverso le sue strutture di formazione, ricerca e assistenza, il Campus Bio-Medico sta creando una realtà che metta in dialogo il territorio, la sua storia e tradizione con un Centro Sperimentale all’avanguardia per la conservazione della Biodiversità, in cui coabitano sistemi verdi protetti, sistemi verdi fruibili, sistemi agricoli sperimentali e servizi alla persona.

Un modello innovativo e sostenibile, unico in Europa, con l’obiettivo di diventare un “polo della salute e della formazione immerso nella natura” e capace di attrarre talenti dal Mediterraneo, start up, ricercatori e imprese per “produrre beni e servizi di benessere comune, in una costante osmosi tra cura della persona, ecosistema ambientale e socialità”. Per Enrico Giovannini, ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, si tratta di un “progetto innovativo incentrato sul tema della sostenibilità. Attualmente – ha fatto sapere Giovannini – esistono dei progetti infrastrutturali di cui stiamo discutendo con la nuova Giunta del Comune di Roma, soprattutto per quanto riguarda l’innovazione e la mobilità sostenibile, un binomio imprescindibile. Grazie alle nuove tecnologie, inoltre, abbiamo la possibilità di implementare la tutela della biodiversità, per cui la speranza è quella di lavorare con il Campus in questa direzione”.

Si è detta “lieta” di condividere questo momento “così importante per Roma e per la ricerca italiana” Maria Chiara Carrozza, presidente del Consiglio Nazionale Ricerche: “Ho partecipato a tutta l’evoluzione del progetto, fino alla realizzazione del ‘Master Plan’. Un piano che coniuga ricerca e formazione, traslazionalità, assistenza clinica, principi etico-sociali e tutela della biodiversità – ha commentato -, aspetti fondamentali per l’Italia e per tutta l’area del Mediterraneo”.


Intanto innovazione e sostenibilità, secondo Francesco Battistoni, sottosegretario al ministero dell’Agricoltura, sono i “target sui quali si deciderà gran parte dello sviluppo del comparto agricolo italiano e il Pnrr in agricoltura è un programma pensato ed elaborato in maniera organica, che adotta un modello di approccio multifunzionale. Parlo di modello multifunzionale perché ogni intervento contenuto nel Pnrr, ma anche nella Pac, nel Green Deal e nella Farm to Fork, rappresenta un anello di una catena che si crea giorno dopo giorno, perseguendo obiettivi e finalità comuni che sono la promozione, la cura e il benessere della persona e della società, che ritroviamo nella missione sociale del Campus Bio-Medico”.

Ha quindi dichiarato Federico Freni, sottosegretario al ministero dell’Economia e delle Finanze: “Nel nostro Paese la collaborazione pubblico-privato soffre uno stigma che tuttavia non deve impedirci di crescere. In questa prospettiva, il percorso verso un nuovo umanesimo digitale deve essere facilitato dall’amministrazione a tutti i livelli. Ricerca e formazione sono il futuro dei nostri figli e non possono passare in secondo piano a causa della burocrazia. Quello del Campus Bio-Medico è un programma concreto, che mi auguro non venga ostacolato dalle pastoie burocratiche”.

Per Giuseppe Garofano, presidente dell’Associazione Campus Bio-Medico, il progetto Campus Bio-Medico, con il Policlinico universitario e l’Università, rappresenta “qualcosa di straordinario in Italia e in Europa. Oggi il Campus è un ecosistema capace di attrarre talenti dal Mediterraneo, start up, ricercatori e industrie da tutta Europa e di produrre soluzioni per la salute e il benessere dell’uomo e della società, in una visione integrata in cui la cura della persona, l’attenzione per l’ambiente e la socialità sono in costante osmosi. In questo scenario, il Campus Bio-Medico costituisce un importante asset per il sistema-Paese, in grado anche di cogliere al meglio le opportunità del Pnrr a beneficio del territorio e in ottica di riqualificazione urbana”.

Negli ultimi due anni, in seguito alla pandemia, al Campus Bio-Medico sono stati aperti un Covid Center, un drive-in e un centro vaccinale. “A dicembre 2020 – ha ricordato Carlo Tosti, presidente dell’Università e Fondazione Policlinico Campus Bio-Medico – abbiamo inaugurato un Centro di cure palliative, mentre dal 21 febbraio scorso è operativo il reparto di Medicina Nucleare. Per il futuro abbiamo intrapreso il percorso come Irccs. Altra iniziativa è l’edificio della didattica CuBo, acronimo di Cultural Box, che si inserisce nel progetto del Social Green Masterplan, il quale prevede la costruzione di altri edifici in un territorio di 90 ettari. Questa struttura sarà dotata di otto nuove aule, una zona studio, spazi comuni, un auditorium da 330 posti e un simulation center di 450 metri quadrati con sei special room, ovvero simulazione ambiente domestico, simulazione della sala chirurgica, simulazione della degenza ospedaliera, spazio per la realtà virtuale e digital manufacturing”.

Infine Eugenio Guglielmelli, prorettore Ricerca Università Campus Bio-Medico di Roma, ha spiegato che la tematica della sostenibilità e dell’industria 5.0, su cui si fonda il programma strategico del Campus, è “pienamente in linea con i 17 obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite. Di recente, la Commissione europea ha ribadito che il compito delle imprese non è solo quello di perseguire la crescita del proprio fatturato ma anche garantire lo sviluppo e la prosperità della collettività – ha spiegato -. Sotto questo profilo, l’offerta formativa dell’Università è pienamente in linea con lo scopo di promuovere la tutela della salute, la resilienza ai cambiamenti climatici, la qualità e sicurezza della produzione agricola e alimentare, la biodiversità e l’efficientamento energetico. A tal proposito, il potenziamento della ricerca scientifica è volto a favorire la crescita della conoscenza e a dare un contributo concreto ad una innovazione centrata sulla persona, sostenibile e resiliente, anche in questo periodo di pandemia”.

I NUMERI DEL CAMPUS BIO-MEDICO

Il Campus Bio-Medico impiega più di 2.000 dipendenti tra Policlinico e Università e forma 3.000 studenti (tre facoltà: Medicina e Chirurgia, Ingegneria, Scienze e tecnologie per l’uomo e l’ambiente, terzo Ateneo in Italia e primo nel Lazio per numero di studentesse iscritte nelle facoltà scientifiche Stem). Nella ricerca scientifica: impact factor pubblicazioni oltre 4500, raccolta finanziamenti 13M€, 52 unità di ricerca, 179 ricercatori in organico MUR, 17 famiglie di brevetti in portafoglio (38 brevetti totali).

Per l’assistenza sanitaria, la Fondazione Policlinico Universitario Campus Bio-Medico opera con 348 posti letto in Ssn, vi è un Pronto Soccorso con Dea di I livello (45mila accessi/anno a regime), circa 700mila prestazioni ambulatoriali/anno, oltre 15mila ricoveri/anno.

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