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Ama, Lemmetti: “Non voglio discarica, ma non abbiamo fatto quanto promesso”

L'assessore capitolino al Bilancio e alle Partecipate, parlando in commissione regionale Rifiuti, smentisce fusione con Acea

Pubblicato:21-03-2019 13:28
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 14:15
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ROMA – “Io non la voglio la discarica, non ci penso assolutamente. Ma per gestire rifiuti bisogna toccarli, non fare i convegni”. L’assessore capitolino al Bilancio e alle Partecipate, Gianni Lemmetti, parlando in commissione regionale Rifiuti sulla situazione di Ama, ha spiegato così il significato del messaggio mandato all’ex assessore capitolino ai Rifiuti, Pinuccia Montanari, (citato dalla Montanari stessa in una seduta della commissione) dove definiva alcuni esponenti del Forum Rifiuti Zero “Tanta università e poca discarica”.

Lemmetti, nello spiegare il senso di quel messaggio, ha puntato il dito contro la Montanari e l’ex cda di Ama, rimosso dalla Raggi poco dopo avere bocciato il progetto di bilancio 2017: “Il Campidoglio ha difeso l’ex assessore Montanari, ci sono responsabilità politiche nelle quali se l’opposizione mi chiede le dimissioni del mio assessore, lo difendo ma quando vado a fare una verifica dell’operato ne è nata una sorta di valutazione. Il fatto e’ che se le performance che vengono dichiarate non vengono raggiunte può darsi che nell’ambito di una verifica qualcuno dica ‘Meno università e più discarica’. Non discarica in senso di oggetto ma nel senso di troppa teoria e poca pratica. Perché in teoria sono tutti bravi nel porta a porta ma quando abbiamo fatto le verifiche sull’erogazione del servizio non tutti gli obiettivi sono stati raggiunti“.

Lemmetti ha sottolineato che nell’ordinanza di revoca del cda di Ama “un pezzettino e’ sul bilancio, poi c’è tutta una serie di contestazione dove forse tutti gli obiettivi che ti avevo assegnato non li hai raggiunti. Più discarica vuol dire ‘metti le mani dove devi metterli, non raccontarmi che potrai volare’. Abbiamo dichiarato ai cittadini che avremmo fatto una cosa e non l’abbiamo fatta, andare in giro a dire ‘potremo fare la tariffa puntuale, separare la plastica etc.’ lo fai quando sei all’università, poi devi andare a cogliere”.


Quindi il suo “invito” alla Montanari “era ‘visto che con le mie strutture mi sono sporcato le mani per vedere i conti, non ho fatto i convegni nelle aule di università ma ho fatto le verifiche’, non è che ‘devi aprire una discarica’ ma ‘smettiamo di disegnare teorie, e facciamo il servizio per i cittadini’. Io non la voglio la discarica, non ci penso assolutamente, ma per gestire rifiuti bisogna toccarli, non fare i convegni”.

LEMMETTI: AMA SARÀ PUBBLICA A 100%, NON SI FONDERÀ CON ACEA

“Ama rimarrà pubblica al 100%. Siamo una forza che avrà società partecipate pubbliche al 100%, dove intendiamo che il pubblico e’ in grado di fare performance migliori rispetto al privato”. Così l’assessore capitolino al Bilancio e alle Partecipate, Gianni Lemmetti, ha garantito il futuro pubblico della municipalizzata Capitolina dei rifiuti nel corso di un’audizione in commissione regionale Rifiuti proprio su Ama.

Lemmetti ha anche scongiurato l’ipotesi di una fusione tra Ama e Acea: “Non c’è nessuna volontà da parte del socio di confondere Ama con Acea. E’ vero che non abbiamo licenziato il piano industriale, il cda ha approvato solo linee guida. Del piano industriale esiste una bozza dentro la quale e’ prevista un’ipotesi di fusione con un partner privato ma non c’e’ la parola Acea e non l’abbiamo menzionata noi perché non abbiamo intenzione di farla. Fino a che ci sarò io questo non succederà e questa è anche l’indicazione data dal sindaco. Ama deve essere autosufficiente nella gestione dei rifiuti”. E, ancora più esplicitamente: “Non ci sono contatti, previsioni ne’ studi che portino a una fusione tra Ama e Acea, in nessun modo- ha concluso Lemmetti- La volontà dell’amministrazione e’ che Ama continui a essere pubblica”.

Lemmetti ha fornito anche la sua versione dei fatti sulla battuta data all’ex consigliere di Ama, Lorenzo Masullo, ‘Non vi farò spiccare il volo’, dopo l’illustrazione del piano industriale. “Gli dissi in ascensore ‘Non vi faccio volare perché ho bisogno di persone che stiamo con i piedi per terra e voglio raggiungano gli obiettivi che l’amministrazione si è data’”.

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