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Cinema, dal 9 maggio ‘Solo cose belle’, il film-manifesto sul valore della diversità

Una commedia corale, brillante e divertente, che racconta l’incontro tra due mondi solo apparentemente lontani

Pubblicato:21-03-2019 12:40
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 14:15
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ROMA – Presentato in anteprima come visione straordinaria a Rimini lo scorso 7 dicembre, in occasione del cinquantennale della Comunità Papa Giovanni XXIII, evento a cui ha presenziato il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, giovedì 9 maggio arriva nelle sale italiane, con una circuitazione nelle principali città e tante proiezioni-evento, ‘Solo cose belle’, il film-manifesto dedicato al valore della diversità e alla lotta all’emarginazione.

Una commedia corale, brillante e divertente, che racconta l’incontro tra due mondi solo apparentemente lontani: un paesino dell’entroterra romagnolo alle prese con le prossime elezioni comunali e una casa famiglia abitata da una mamma e un papà, da un richiedente asilo appena sbarcato, da un’ex-prostituta, da un giovanissimo ex carcerato, da due ragazzi con gravi disabilità, dal figlio naturale della coppia.

SOLO COSE BELLE, DI COSA PARLA IL FILM

Il regista è Kristian Gianfreda, al suo primo lungometraggio, che da oltre vent’anni racconta la diversità attraverso l’audiovisivo. ‘Solo cose belle’ è la storia di Benedetta (Idamaria Recati), la figlia sedicenne del sindaco di un paese dell’entroterra romagnolo e del suo incontro con una casa famiglia appena arrivata in paese, in cui vivono tante persone dal passato difficile e desiderose di riscatto. A dispetto di ogni convenzione sociale, Benedetta s’innamorerà del giovane ex carcerato Kevin (Luigi Navarra) e condurrà lo spettatore in un viaggio all’interno della struttura. Tra sospetti, lacrime, risate e sgomberi, la ragazza scoprirà la bellezza dell’accoglienza e l’importanza della solidarietà.


“Nella migliore tradizione della commedia all’italiana, ‘Solo cose belle’ è un lungometraggio che riesce a raccontare in modo profondo l’incontro tra due mondi opposti che improvvisamente (e loro malgrado) si incrociano. E racconta di come, attraverso intrecci inaspettati, rapporti contrastati e personaggi bizzarri, finiscano per conoscersi e dialogare: da una parte un sonnacchioso e convenzionale paesino, dall’altra l’inusuale e rumoroso microcosmo di una casa famiglia, ossia quel luogo in cui gli ‘sbagliati’ e i ‘superflui’ di questa societa’ trovano possibilita’ e occasioni” spiega Gianfreda.

“È soprattutto una commedia – continua il regista – che con il suo tono leggero arriva a chiunque abbia voglia di ascoltare, perché diverte emozionando e lo fa con delicatezza e rispetto, nonostante vengano affrontati temi difficili e attuali. Solo cose belle ci racconta che la bellezza è anche fatica, che la felicità non e’ sempre un regalo e che a volte passa attraverso le lacrime. Ed è per questo che le cose belle hanno un valore ancora maggiore”.

‘Solo cose belle’ è prodotto e distribuito da Coffee Time Film e da Sunset Produzioni, in associazione con le Cooperative della Comunità Papa Giovanni XXIII, La Fraternità e Il Calabrone; ha ottenuto il finanziamento dell’Emilia-Romagna Film Commission e verrà presentato in anteprima, il prossimo 7 maggio, al Senato della Repubblica, grazie anche al supporto ricevuto dalla Presidente Elisabetta Casellati.

SOLO COSE BELLE, IL CAST

Nel cast, oltre ai due protagonisti esordienti, Idamaria Recati e Luigi Navarra, anche tanti attori professionisti tra cui Giorgio Borghetti, Carlo Maria Rossi e Barbara Abbondanza. La sceneggiatura di ‘Solo cose belle’ è firmata da Andrea Valagussa, autore di numerose fiction delle ammiraglie Rai e Mediaset (Un medico in famiglia, Don Matteo, Che Dio ci aiuti e Distretto di Polizia) e da Filippo Brambilla, Marco Brambini, Andrea Calaresi, Susanna Ciucci, Kristian Gianfreda e Matteo Lolletti.

‘Solo cose belle’ nasce dalla lunga esperienza sul campo della Comunità Papa Giovanni XXIII e delle tante case famiglia dell’Associazione, che da anni lavorano per diffondere i valori dell’inclusione sociale e per combattere l’emarginazione sociale. Per questo, coerentemente con il tema del film, hanno lavorato alla pellicola, in scena o a supporto della produzione, sia attori professionisti del cinema, del teatro e della televisione, sia persone della Comunità e figure che hanno un’esperienza pregressa in case famiglia o in altri progetti sociali: ex carcerati, ex prostitute, ex tossicodipendenti ed ex senza fissa dimora, nonché alcuni ragazzi con disabilità.

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