Fisco, convegno all’Unicusano su ‘Giustizia tributaria’, Puoti: “E’ uguale da un secolo”
21 marzo 2018
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ROMA – “I leader del centrodestra che si sono riuniti oggi a Roma si fanno promotori di un percorso istituzionale nella definizione degli assetti parlamentari a partire dalle presidenze di Camera e Senato, che coinvolga tutte le forze politiche. Il centrodestra propone quindi ai gruppi parlamentari un comune percorso istituzionale che consenta alla coalizione vincente (il centrodestra) di esprimere il presidente del Senato e al primo gruppo parlamentare (il Cinquestelle) il presidente della Camera, riconoscendo nel contempo in ciascun ramo del Parlamento un vicepresidente a ogni gruppo parlamentare che non esprima il presidente“. È quanto si legge in un comunicato congiunto diffuso da Silvio Berlusconi, Giorgia Meloni e Matteo Salvini al termine del loro incontro a palazzo Grazioli.
Poi: “Confidiamo che una tale proposta così rispettosa del voto degli italiani possa essere accolta positivamente da tutte le forze in campo. A tal fine, anche per concordare i nomi dei presidenti e dei vicepresidenti di Camera e Senato, i leader del centrodestra invitano i rappresentanti delle altre forze politiche ad un incontro congiunto nella giornata di domani”.
La Lega è “pronta a rinunciare” alla presidenza del Senato “se questo serve a chiudere un accordo e a far partire il Parlamento”. Lo afferma il leader della Lega Matteo Salvini, interpellato a palazzo Madama al termine dell’assemblea dei senatori leghisti.
“Non si fanno nomi e cognomi- aggiunge- abbiamo sancito un principio, ovvero che ogni partito rappresentato in Parlamento abbia una funzione tra presidenti e vicepresidenti. Significa anche per la Lega rinunciare a qualcosa. Spero nessuno si tiri fuori”.
“Vogliamo dare il via a questa legislatura, per questo ci siamo confrontati e continueremo a farlo con tutte le forze politiche. Allo stesso tempo però non veniamo meno ai nostri principi, per cui non voteremo persone indagate o sotto processo. Gli italiani hanno bisogno di risposte ai loro problemi, concentriamoci su quello”, così la capogruppo alla Camera Giulia Grillo.
“Il PD non può partecipare a incontri i cui esiti sono già scritti. Se c’è già un accordo sulle presidenze da parte di qualcuno è bene che chi l’ha fatto se ne assuma tutta la responsabilità”. Si legge così in una nota del Partito Democratico.
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