
ROMA – “Abbiamo pubblicato un comunicato in cui chiediamo che sia approfondita nel limite del possibile, ma rapidamente l’eventualità che nella campagna elettorale recente ci siano stati echi, proiezioni, voci, rumors, che possano avere influito qualche modo influito sui risultati elettorali. Su questo dobbiamo essere rigorosissimi”. Lo afferma il componente dell’Agcom, Mario Morcellini, intervistato dai giornalisti a margine di una conferenza stampa del Corecom della Regione Toscana.
“Aspettiamo un chiarimento serio da parte di Facebook- aggiunge-, di conseguenza, con cui peraltro i rapporti sono molto positivi, nel senso che ben prima della campagna elettorale l’autorità ha inventato un tavolo di consultazione sulla disinformazione. Il tavolo non riguarda solo Facebook”.
In questa sede, “prima della campagna elettorale sono arrivati risultati significativi: i grandi player della comunicazione digitale- aggiunge- hanno non solo accettato di sedersi a un tavolo di autoregolamentazione rispetto alle fake news, rispetto alle opacità della comunicazione politica”, ma addirittura “siamo arrivati a delle linee guida che prima non c’erano e che in qualche misura segnano un fatto nuovo nel rapporto fra regolatori e comunicatori”.
“DIFFICILE MANIPOLAZIONI SOCIAL CAMBIATO VOTO”
“La dimensione dei risultati dovrebbe indurci a credere, anche se i rischi non sono impensabili, che è difficile che eventuali forme di manipolazione delle opinioni o effetti di singole campagne possano modificare i risultati complessivi. Lo dico per rasserenare, un Paese democratico ha diritto di pensare che il risultato sia inoppugnabile”. Lo spiega il componente dell’Agcom, Mario Morcellini, parlando coi giornalisti a margine di una conferenza stampa del Corecom della Toscana. A Morcellini viene domandato se ritiene che, anche alla luce della vicenda Facebook, fake news e manipolazioni possano aver condizionato il voto del 4 marzo in Italia. “Questo non toglie l’elemento di principio- aggiunge-, che se qualcosa è successo è diritto di questo Paese sapere e tanto più dell’autorità che regola e dovrebbe proteggere e garantire l’indipendenza della comunicazione”.
L’auspicio di Morcellini è che “venga alla luce per valutare anche ipotesi non solo di sanzioni, ma ipotesi di tutela per il futuro. Che ci sia un impatto della comunicazione digitale sui risultati elettorali è altra cosa e non riguarda solo Facebook”. Ad esempio, fa sapere, “è difficile negare, lo dico da studioso di lungo tempo più che da regolatore, che ci sia stato un impatto del digitale sulla campagna elettorale. Basterebbe pensare a quanto i toni della campagna sono stati aspri, come se fossero stati formattati dalle curva e dalle grida del digitale”.

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