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Mafia Capitale, Bettini: “Continuano le esternazioni a ruota libera di Buzzi”

ROMA - "Continuano le esternazioni a ruota libera di

Pubblicato:21-03-2017 17:02
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 11:02

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ROMA – “Continuano le esternazioni a ruota libera di Salvatore Buzzi. È una sua linea di difesa che cerca di inquinare le acque, già sufficientemente melmose. La stampa in generale ha riportato con equilibrio le parole che l’imputato ha pronunciato in aula; tranne Il Messaggero che le ha enfatizzate, distorte, mistificate, in particolare al fine di colpire il sottoscritto, per ragioni che ho intenzione di capire ed indagare. Già nei giorni scorsi ho querelato sia Buzzi che Il Messaggero. Ed oggi, in riferimento alle nuove menzogne, sporgerò un’ulteriore querela. Spero che la giustizia civile mi permetta presto di avere soddisfazione”. Così Goffredo Bettini, in un post su Facebook, risponde alle dichiarazioni rese ieri in tribunale da Salvatore Buzzi.

“Debbo, tuttavia- continua- trovare da subito un modo per difendere la mia persona, che è stata per tanti anni nella città di Roma esempio di correttezza e onestà. 1) Non ho mai avuto con Buzzi incontri diretti. Mai. L’ho visto solo in pochissime occasioni pubbliche nelle quali, ricordo, non ci siamo mai rivolti la parola. 2) Ho intrattenuto, come più volte ho dichiarato, qualche rapporto con Carlo Guarany, un vecchio militante del PCI e poi della sinistra, impegnato in un lavoro sociale, da tutti apprezzato, fino allo scoppio di Mafia Capitale. La cooperativa 29 giugno, nella geografia interna al Pd, mi è stata sempre politicamente lontana, ma per Guarany avevo una certa simpatia umana e personale. 3) Mai, sottolineo, mai con Guarany ho parlato di questioni inerenti all’amministrazione pubblica. Né di finanziamenti. Né di altro riguardante il Pd o la politica”.

L’esponente dem continua: “4) I nostri colloqui vertevano sulle attività culturali a favore dei carcerati, sulle quali Guarany mi chiedeva consiglio. 5) Ben prima delle elezioni europee, Guarany mi parlò di un progetto sociale per l’immigrazione da realizzare fuori Roma. Neanche gli diedi il tempo di iniziare a spiegare il merito. Gli dissi che non potevo interessarmene e che avrei chiesto a Gianni Letta di ascoltarlo per un parere. Così fu. Letta, come appresi in seguito dai giornali, lo rimandò per pura cortesia ad altri interlocutori, in grado di valutare meglio il contenuto dell’idea che gli era stata sottoposta. La questione si esaurì presto, con un nulla di fatto. Questo mio atteggiamento di gentilezza non può essere in alcun modo collegato ad un contributo legittimamente dichiarato e liberale che la 29 giugno mi ha elargito per la mia attività politica alcuni mesi dopo”.


Bettini aggiunge: “6) I contributi che ho ricevuto, ripeto tutti in chiaro, li ho considerati naturali in quanto la 29 giugno era fortemente radicata nel tessuto della sinistra romana. 7) In altri casi, come ho dimostrato pubblicamente, a fronte di sostegni liberali provenienti da soggetti nei miei confronti corretti ma più lontani dalla mia storia, ho restituito somme ingenti di denaro. 8) I finanziamenti diretti della 29 giugno che mi sono arrivati sono pari a 10.000 euro, più 1.200 euro per una loro presenza in una cena alla quale hanno partecipato più di 2.000 persone. Buzzi parla di 31.200 euro. Ma si riferisce a contributi da lui dati ad altri. Questa è la verità. E la verità, ripeto, è che, comunque, ogni contributo è stato realizzato nella massima trasparenza, nella più piena legittimità e nell’assoluta liberalità del gesto. 9) In riferimento ad una presunta richiesta da parte mia alla cooperativa 29 giugno di finanziare il tesseramento a sostegno di Lionello Cosentino, affermo con tutta la forza possibile che è falso, falso e, ancora, falso. Nel Pd ho combattuto correnti e cordate e qualsiasi pratica degradata. Da anni non gestisco nulla, ho solo un’influenza politica. Probabilmente si tenta di colpirmi perché sono stato autonomo, libero e scomodo, avendo denunciato lo stato del Pd a Roma, attraverso libri e articoli, molto prima di altri”.

“Cari amici- conclude quindi Bettini- vi mando per mail queste mie note, solo perché ho bisogno di controinformare e spiegare rispetto alle menzogne che vengono alimentate sul mio conto. A voi che mi conoscete da anni e sapete che, pur essendo un privilegiato per ciò che ho avuto dalla politica, alla politica ho dedicato decenni di passione, di idee, di lavoro concreto e di sacrifici. Consumando, per essa, salute ed anche risorse personali e di famiglia che, grazie a mio padre, nella vita non mi sono mancate”.

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