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“Libera”, a Prato in 700 in piazza contro le mafie (e sotto la pioggia)

PRATO - Sotto la pioggia battente 700 ragazzi delle scuole di Prato hanno partecipato oggi alla manifestazione "Ponti

Pubblicato:21-03-2016 16:34
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 22:26

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PRATO – Sotto la pioggia battente 700 ragazzi delle scuole di Prato hanno partecipato oggi alla manifestazione “Ponti di memoria, luoghi d’impegno” per la XXI edizione della Giornata della Memoria e dell’impegno. L’iniziativa viene celebrata ogni 21 marzo dall’associazione Libera di Don Luigi Ciotti in una città principale, che quest’anno è Messina, e in tante altre piazze d’Italia. La marcia degli studenti, organizzata con la partecipazione del Comune di Prato, è partita da piazza dell’Università per snodarsi in via Magnolfi, via P. Cironi, Canto alle tre Gore, via Tintori, via G.Verdi, via G. Mazzini, piazza San Marco, viale Piave, piazza Santa Maria delle Carceri, via S. Bonaventura, piazza San Francesco, via Ricasoli per terminare in piazza del Comune dove sono stati letti i nomi delle vittime innocenti di mafia da Palazzo Pretorio.

beni confiscati mafia“Abbiamo il dovere di ringraziare tutti coloro che hanno risposto senza esitazione all’appello di Libera- ha detto il vicesindaco Simone Faggi– e prima di tutti gli studenti, gli insegnanti, i dirigenti delle scuole che anche in questa occasione hanno dimostrato la loro generosità, la disponibilità a impegnarsi e fare il massimo per dire no a chi uccide, a chi fa profitti sul traffico di droga, di rifiuti, di essere umani, a chi ferisce il nostro paesaggio, a chi approfitta della povertà e della disperazione per costruire un potere”. Nel pomeriggio alla Biblioteca Lazzerini l’inaugurazione, organizzata dall’assessorato alla Cultura, della mostra La Mafia siamo noi” dell’artista Gerardo Paoletti, curata da Claudio Giorgetti, che durerà fino a domenica 1° maggio: “Anche la mafia può diventare normale, banale- ha concluso Faggi- e dobbiamo sempre stare attenti, non voltare la faccia di fronte all’illegalità, e tenere presente che nessun luogo è immune, ma che possiamo essere più forti”.


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