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Banche, Serracchiani: “Austria dica se vuole salvare Hypo Bank”

TRIESTE - "Chiediamo al Governo austriaco di dirci finalmente con trasparenza

Pubblicato:21-03-2016 13:52
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 22:25

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serracchiani2TRIESTE – “Chiediamo al Governo austriaco di dirci finalmente con trasparenza e chiarezza se intende liquidare la banca senza prendere in considerazione concrete e verificate possibilità di vendita sul mercato, salvando posti di lavoro e anche un asset importante in Friuli Venezia Giulia“. Lo ha affermato la presidente della Regione Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani in occasione dell’incontro con i rappresentanti sindacali di Hypo Alpe Adria Bank che si è tenuto oggi a Udine.
Scongiurare la messa in liquidazione della banca italiana e con essa l’interruzione dell’attività, significherebbe salvare le 26 filiali in Italia della banca e, contando anche i dipendenti della Heta Asset Resolution srl, 400 posti di lavoro a rischio, di cui 300 in Friuli Venezia Giulia.
Seguiamo la situazione di Hypo Bank dal 2013 e la Regione ha lavorato intensamente ai massimi livelli istituzionali per scongiurare la liquidazione di Hypo Alpe Adria Bank spa da parte di Hbi Bundesholding Ag. Dobbiamo purtroppo riscontrare che, a fronte di impegni presi in una direzione di apertura dai vertici istituzionali del Governo austriaco, gli organismi tecnici che guidano la banca, che sono di nomina governativa, vanno invece in una direzione diversa se non opposta. E questo è un fatto che sconcerta e lascia senza risposte molti interrogativi”.
La presidente ha ripercorso tutte le tappe di un percorso che ha visto la Regione seguire in modo pressante la questione sia a livello politico-istituzionale che tecnico, inclusi gli incontri con la Commissione europea, con i vertici del Governo italiano e della stessa società controllante a Vienna.
La vicenda è stata oggetto di diversi incontri ufficiali, e di essa si è parlato qualche mese fa sia nel ‘bilaterale’ Italia- Austria a Bruxelles, sia in quello di Roma in cui il presidente del Consiglio Matteo Renzi ha direttamente interessato il cncelliere austriaco“, ha ricordato Serracchiani, ringraziando per tutto l’interessamento sia il ministro dell’Economia e delle Finanze Pier Carlo Padoan, il governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco, fino al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
“Personalmente ho avuto due incontri importanti, uno con l’allora commissario europeo per la Concorrenza Joaquin Almunia a Bruxelles e, l’altro, a Vienna con i vertici della nuova Bundesholding, le cui azioni sono interamente detenute dal ministero delle Finanze austriaco ed è società che controlla al 100% la banca italiana. Tutta la vicenda è stata seguita con l’importante collaborazione dell’ambasciatore italiano a Vienna Giorgio Marrapodi, che desidero ringraziare”.
Nonostante le aperture che sono state date in questi luoghi istituzionali da parte del Governo austriaco, oggi credo di dover denunciare che appare mancata una disponibilità autentica del Governo austriaco e che si manifesta un completo disallineamento tra le autorità politiche e i vertici tecnici austriaci della banca, di nomina dello stesso ministro delle Finanze austriaco. Ritengo – ha aggiunto Serracchiani – che siamo arrivati a un punto davvero difficile dei nostri rapporti con il Governo austriaco e questo verrà riferito a tutti i livelli istituzionali”.
 La presidente ha annunciato che formalizzerà questa posizione della Regione con una lettera ai massimi vertici istituzionali italiani “e credo che, vista la oggettiva disponibilità del nostro Paese ad accompagnare l’iniziativa austriaca davanti alla Commissione europea per trovare un soluzione, l’Austria debba cambiare atteggiamento”, ha aggiunto.
La presidente, che aveva informato sin dall’inizio anche le altre Regioni interessate – Veneto, Lombardia e Emilia-Romagna – ha detto che intende adoperarsi per “un’azione comune interregionale”.
Da parte del segretario della Federazione autonoma Bancari italiani (Fabi) di Udine Guido Fasano è giunto il ringraziamento alla Regione perché “c’è stata da sempre l’attenzione e la volontà di trovare una soluzione per la difficile situazione nella quale si trovano i lavoratori della banca”.
All’incontro hanno partecipato, tra gli altri, Pietro Santoro per la Federazione italiana Reti dei Servizi del Terziario (First) della Cisl, Francesco Caffarelli per la Federazione italiana Sindacato Assicurazione Credito (Fisac) della Cgil e Nicoletta Simonetti, portavoce di Fabi per la provincia di Brescia, in rappresentanza dei lavoratori della Lombardia.

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