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Veneto, Moretti: “Noi siamo il laboratorio per il cambiamento dell’Italia”

La candidata del Pd alle Regionali presenta le alleanze con Sel e Verdi

Pubblicato:21-03-2015 15:32
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 20:12

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A. Moretti

A. Moretti

LIMENA (PADOVA) – Il Veneto del centro sinistra si candida a “diventare il laboratorio del cambiamento e un modello per tutta l’Italia”, dice oggi la candidata dem alla Regione, Alessandra Moretti presentando, dal suo comitato elettorale di Limena, in provincia di Padova, le alleanze con Sel e Verdi. È nata “un’alleanza forte a sinistra del Pd, una scelta al passo con i tempi, per una Regione che è pronta a cambiare”, le fa eco il  segretario regionale del Pd veneto, Roger De Menech.

Una “sperimentazione,  anche politica, innovativa su temi che abbiamo condiviso” con uno schieramento che “stringe accordi necessari”, sottolinea il segretario.

Insieme a lui ci sono infatti, oltre alla stessa Moretti, Dino Facchini, coordinatore regionale di Sel, e Luana Zanella, portavoce dei Verdi. Il programma è praticamente pronto, dicono, si sta lavorando agli ultimi dettagli e presto sarà presentato, anche se un ‘antipasto’, con le azioni di governo dei primi cento giorni è stato illustrato una settimana fa esatta dalla stessa Moretti.


“Perché abbiamo creato un’alleanza qui anche se al Governo siamo all’opposizione?- dice Facchini- Perché il Veneto, insieme alla Lombardia è l’unica regione dove il centro sinistra non ha mai vinto“.

E perché la regione “sta attraversando una crisi politica, economica e morale che ha spappolato la destra”. Anche se il governatore Luca Zaia si contrappone al sindaco di Verona, Flavio Tosi, “Zaia è in continuità col vecchio meccanismo”. Mai come oggi, quindi, aggiunge il vendoliano, “abbiamo avuto una possibilità così concreta”.

Da parte sua, Zanella, oltre a lodare “la sfida titanica del tour elettorale” intrapresa da Moretti, sottolinea la necessità per il Veneto di “cambiare, perché è una regione piena di potenzialità e con risorse strepitose che è stata messa in ginocchio”. Quello che propone lo schieramento, prosegue, è “un nuovo modello di sviluppo”, che si basa “sull’onestà, dopo una Giunta regionale colpita da scandali spaventosi che ci ha fatto vergognare come veneti”. Su tutti, dunque, Moretti, convinta che la sua regione “possa diventare un laboratorio per il cambiamento è un modello per tutta l’Italia”.

 STOP AL PROJECT FINANCING PER OPERE PUBBLICHE – Basta con l’uso del project financing per le opere pubbliche, o almeno con questo strumento usato “alla veneta”, dato che “finora l’interesse del privato ha sempre superato quello del pubblico” e “ha generato tutta una serie di scandali”.

“Non demonizzo lo strumento- aggiunge Moretti- ma la modalità ‘veneta’ con cui è stato utilizzato fino ad ora. Chissà quanti altri scandali verranno fuori”, attacca la democratica. Quanto alle grandi opere, la candidata dem propone un nuovo metodo “dato che da 40 anni in Veneto è tutto bloccato per mancanza di coraggio”. Da ora in poi, sottolinea, “bisogna coinvolgere le comunità locali e i sindaci” e anche riflettere sul fatto che ci sono Regioni che investono in infrastrutture come i treni: “La Lombardia spende 14 euro a testa per cittadino, l’Emilia-Romagna circa 10 e noi solo 6,3 euro a testa”. Basta pensare che “i nostri treni mediamente sono più lenti di 15 minuti rispetto agli altri- analizza Moretti – e parlo di quelli che usa chi va a lavorare e chi studia”.

“OTTERREMO SUBITO AUTONOMIA COME FRIULI E TRENTINO” – Il Veneto otterrà la stessa autonomia delle Regioni vicine, Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia. “È una sfida che facciamo a Luca Zaia, che da anni ne parla e non ha ottenuto nulla. Noi la otterremo subito”. “Noi non prendiamo in giro i veneti”, sottolinea Moretti. “La otterremo subito”.

“REDDITO DI CITTADINANZA SUL MODELLO DEL LAZIO” – Il centro sinistra in Veneto vuole il reddito di cittadinanza, sul modello di quello del Lazio. È l’annuncio che arriva oggi da Alessandra Moretti. “Nel Lazio- afferma l’esponente dem- lo abbiamo fatto e pensiamo a una iniziativa che non sia mero assistenzialismo, ma accompagnamento alla professione”. Accanto a lei, Dino Facchini, coordinatore regionale di Sel, lancia questo e altri provvedimenti, che lo schieramento è intenzionato a fare. Come quello di “un ruolo attivo della Regione nella programmazione sul lavoro”. Gli alleati lo stanno costruendo “come modello per reinserire nel mondo del lavoro chi ne è uscito”, aggiunge.

A chi gli chiede se questo basti a far digerire a Sel e Verdi il Jobs act, Facchini replica che “quello ci divide a livello nazionale, e ipotizziamo diverse azioni importanti, come queste, a livello regionale”.

di Angela Sannai

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