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Tg Ambiente, edizione del 21 febbraio 2023

Si parla degli Oscar Green Coldiretti; di acqua inquinata in Italia; di gatti nel nostro paese; di Horeca e sostenibilità

Pubblicato:21-02-2023 14:39
Ultimo aggiornamento:21-02-2023 14:39
Autore:

Tg Ambiente
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ECCO I VINCITORI DELL’OSCAR GREEN COLDIRETTI

Dal contadino robot all’avvocato agricoltore che aiuta i detenuti, dalle posate di cardo al fagiolo della fertilità fino all’Ape Pack per conservare i salumi: sono gli Oscar Green della Coldiretti. Riconoscimenti ai giovani che non si rassegnano all’attesa passiva di lavoro ma scendono in campo con soluzioni che creano occupazione, salvano il clima e l’ambiente e garantiscono cibo, servizi ed energia al Paese. Anna Madeo in Calabria ha inventato la prima ‘Ape pack’, una ‘carta d’api’ fatta con lino e cera d’api per avvolgere i salumi del pregiato Suino Nero, packaging totalmente green che sostituisce la plastica e il sottovuoto, oltre ad essere lavabile riutilizzabile. In Campania nelle terre confiscate alla Camorra è nata con Nicola Margarita e la cooperativa terra Felix, filiera per la produzione di bioplastiche sfruttando la pianta del cardo trasformata in posate green biodegradabili. In Molise premiato Carmine Mosesso che ha recuperato un’antica varietà di fagioli detti della levatrice, o fagiolo della fertilità che si donava anticamente alle donne che desideravano diventare madri. Dalla Val d’Aosta arriva Didier Chappoz con Hortobot, il contadino robot che analizza l’orto prima ancora di essere coltivato, si occupa della semina, poi del trapianto, dell’irrigazione, della frollatura del terreno e del raccolto. L’Oscar alla solidarietà va a Stefano Piatti, l’avvocato esperto in gestione penitenziaria che è tornato alla terra avviando in Lombardia l’azienda agricola San Giuda divenuta un’occasione del recupero per detenuti ma anche soggetti con disagi psichici, ex tossicodipendenti e ragazze madri. Insomma, nei campi cresce anche il lavoro.

ACQUA INQUINATA DA NITRATI, ITALIA RISCHIA CORTE UE

La Commissione europea ha inviato un parere motivato all’Italia, secondo passo nelle procedure di infrazione, per non aver rispettato pienamente la Direttiva sui nitrati e non aver protetto meglio le sue acque dall’inquinamento causato dai nitrati provenienti da fonti agricole. I fertilizzanti chimici azotati ed i liquami zootecnici smaltiti nei terreni agricoli sono la principale causa dell’inquinamento delle acque superficiali e sotterranee da nitrati che mette a rischio la salute delle persone e dei nostri ecosistemi, e la Direttiva UE Nitrati ha proprio l’obiettivo di proteggere le acque superficiali e sotterranee dall’inquinamento causato da fonti agricole. “Il nostro Paese si sta dimostrando ancora una volta refrattario ad affrontare la questione zootecnica, nonostante le evidenze scientifiche e i richiami Europei” denunciano le associazioni ACU, AIAB, FederBio, ISDE, Lipu, Pro Natura, Rete Semi Rurali, Slow Food Italia e WWF. Ora il ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste ha due mesi di tempo per rispondere e adottare le misure necessarie. In caso contrario, la Commissione UE potrebbe decidere di deferire il nostro Paese alla Corte di Giustizia dell’Unione europea con il rischio di pesanti sanzioni che sarebbero pagate da tutti i cittadini italiani.

L’ITALIA AMA I GATTI, NAPOLI RECORD PER QUELLI IN ANAGRAFE

L’Italia si conferma tra i Paesi che più amano i gatti: se ne stimano nel 2021 tra i 10 e 15 milioni nelle case dei cittadini, tra 700.000 e 1.000.000 quelli liberi presenti nelle colonie feline registrate nelle città italiane e tra 66.000 e 72.000 le persone ufficialmente impegnate nel loro accudimento volontario. Nel 2021 Napoli è la città capoluogo con più gatti registrati in anagrafe, ben 80.740 di cui 21.050 in colonie feline. A seguire Taranto con 12.566 gatti e Brescia con 8.902. In occasione della giornata nazionale del gatto, Legambiente rende omaggio al sublime felino che ci nobilita con la sua compagnia nel focus ‘A-mici in Città’. Virtuosa la Regione Lombardia, che ha reso obbligatoria la registrazione di ogni gatto che entra a far parte di una famiglia. Nel 2021, il comune di Sant’Angelo in Lomellina (Pavia) dichiara di avere più di un gatto ogni due cittadini residenti, seguito dal comune di Zeddiani (Oristano) con poco meno di un gatto ogni due cittadini residenti e dal comune di San Pietro in Cerro (Piacenza) con analoga situazione. Per quanto riguarda le adozioni, nel 2021 il comune di Trieste ha dichiarato il maggior numero di gatti dati in adozione, ben 540, seguito da Pistoia (434) e Prato (230). Passando alle colonie feline, il comune di Napoli ne conta ben 2107, seguita da Ravenna (990) e Carpi, in provincia di Modena, con 853 colonie. Il comune di San Giovanni in Persiceto (Bologna), invece, dichiara di avere ben tre gattili sanitari, strutture fondamentali per prendersi adeguatamente cura dei gatti liberi malati o feriti.


BERE E MANGIARE FUORI FONDAMENTALE PER ITALIANI. MEGLIO LOCALI CHE GUARDANO A SOSTENIBILITÀ

Stare insieme per bere e mangiare fuori è fondamentale per gli italiani, e ora come non mai lo è altrettanto che i locali adottino pratiche anti-spreco e che guardino alla sostenibilità. È quanto emerge dal secondo Rapporto Italgrob-Censis ‘Le nuove sfide per la distribuzione Horeca e il fuori casa’ presentato alla Fiera di Rimini. Secondo la ricerca infatti il 92,9% dichiara che lo stare insieme per bere e mangiare è uno degli aspetti fondamentali dello stile di vita italiano, mentre il 91,1% delle persone apprezza i locali che adottano e comunicano pratiche ecologiche, in particolare i giovani, tra i quali oltre il 57% è pronto a portarsi via dal ristorante gli alimenti avanzati dai pasti perché non vengano sprecati. “Da parte nostra siamo e vogliamo essere i fautori delle tre ‘C’: collaborazione con le istituzioni e con autorevoli istituti di ricerca, cooperare e condividere progetti con associazioni e crescere tutti insieme. E’ questo il nostro prezioso ruolo nella filiera Horeca”, ha spiegato Dino Di Marino, direttore di Italgrob.

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