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Minori ‘schedati’ a Bologna, il centrosinistra invia il dossier dei casi

I sei consiglieri mobilitati: "Evitare timori e incomprensioni con i ragazzi"

Pubblicato:21-02-2022 15:50
Ultimo aggiornamento:21-02-2022 15:50
Autore:

Palazzo-DAccursio
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BOLOGNA – Le preoccupazioni restano. Anzi, di fronte al questore Isabella Fusiello “abbiamo ribadito le ragioni della nostra presa di posizione contraria al metodo della foto-identificazione preventiva”. Lo fanno sapere i sei consiglieri di centrosinistra che si sono mobilitati ieri alla luce di diverse segnalazioni a proposito di ragazzini (“tra i 12 e i 15-16 anni”) fotosegnalati nei weekend in centro per contrastare la cosiddetta mala-movida.

“Il Questore- riferiscono Detion Begaj, Mattia Santori, Simona Larghetti, Meri De Martino, Siid Negash e Giacomo Tarsitano- ci ha descritto lo scenario, le ragioni e le modalità che stanno alla base degli interventi mirati a prevenire situazioni di violenza come quelle accadute nelle ultime settimane. Ha inoltre mostrato la disponibilità a ricevere segnalazioni da parte nostra in merito ad eventuali condotte anomale degli agenti impegnati nel servizio“.

“Ringraziandola per l’ascolto e la disponibilità a proseguire il confronto- fanno sapere i consiglieri- manderemo certamente alla Questura una sintesi delle segnalazioni che ci sono arrivate, perché riteniamo che debba essere fatto il massimo sforzo per evitare incomprensioni e timori da parte dei ragazzi, soprattutto minorenni, che si trovano ad essere identificati“.


Quindi “mantenendo le preoccupazioni espresse nella giornata di ieri, confidiamo che anche nel prossimo tavolo per l’ordine pubblico e la sicurezza le nostre riflessioni possano trovare spazio e contribuire ad un clima più sereno e a un miglioramento delle azioni preventive poste in essere in modo da evitare che l’attività delle forze dell’ordine possa essere vissuta da giovani e famiglie come una schedatura generalizzata per età“.

In ogni caso, ha ammesso Santori intervenendo in Consiglio comunale sull’argomento, sembra che questa attività “abbia svolto una funzione di deterrenza oltre che di raccolta dati. La stessa questura ritiene che l’operazione è e deve essere temporanea“. Punge i consiglieri del centrosinistra, invece il collega di Fratelli d’Italia Stefano Cavedagna. “Controllare chi scorrazza di notte per la nostra città la Polizia lo fa d’ufficio”, ha segnalato oggi nel suo intervento in Consiglio. Per Cavedagna delle due l’una: “O si sostiene sempre l’attività delle forze dell’ordine o altrimenti il Comune interviene” sulla sicurezza. Eppure, sottolinea Cavedagna, “oggi la maggioranza decide di farsi convocare in Questura per avere delucidazioni. Alla faccia della non capacità della politica di intervenire”.

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