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Ucraina, Putin riconosce le repubbliche separatiste. Biden disposto a vertice se Russia non ordinerà invasione

Putin ha sentito anche il presidente francese Macron: si rafforza l'ipotesi del negoziato. Ma la mossa della Russia di riconoscere le repubbliche separatiste di Donetsk e Lugansk fa salire nuovamente la tensione

Pubblicato:21-02-2022 09:03
Ultimo aggiornamento:22-02-2022 08:25

belgorod
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ROMA – Via libera “in linea di principio” del presidente americano Joe Biden a un vertice con il suo omologo russo Vladimir Putin sull’Ucraina: a renderlo noto oggi la Casa Bianca con una dichiarazione. Stando alla comunicazione, l’incontro si potrà tenere solo se Mosca non ordinerà un’invasione. L’annuncio, che segue un colloquio telefonico questa mattina tra Putin ed Emmanuel Macron, capo di Stato francese nonché presidente di turno dell’Unione Europea, sembra rafforzare l’ipotesi di un negoziato. Responsabili dell’Eliseo hanno comunicato che i dettagli del vertice saranno discussi durante un incontro giovedì tra il segretario di Stato americano, Antony Blinken, e il suo omologo russo, Sergej Lavrov. Secondo la presidenza francese, Putin ha sottolineato durante il colloquio con Macron che la Russia ritiene necessario “dare priorità a una soluzione diplomatica”.

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L’epicentro dello scontro in Ucraina restano da alcuni giorni le due “repubbliche popolari” proclamate dai separatisti filo-russi nel 2014. Il governo di quella di Lugansk ha denunciato oggi l’uccisione di due civili in conseguenza di bombardamenti delle forze armate dell’Ucraina. Nel timore di un conflitto, nei giorni scorsi dalle due “repubbliche” migliaia di persone sono state trasferite oltre il confine con la Russia, a Rostov sul Don. 


RUSSIA RICONOSCE REPUBBLICHE SEPARATISTE DI LUGANSK E DONETSK

Il presidente russo, Vladimir Putin, ha deciso di riconoscere l’indipendenza delle “repubbliche popolari” di Lugansk e Donetsk, due regioni dell’Ucraina orientale controllate da forze separatiste: lo ha reso noto il Cremlino, attraverso un comunicato. Nel testo si riferisce che il capo di Stato ha comunicato al presidente francese Emmanuel Macron e al cancelliere tedesco Olaf Scholz la scelta di “firmare il decreto relativo al più presto“. Nel comunicato si specifica che la richiesta del riconoscimento della sovranità delle due regioni è giunta dai rappresentanti di Lugansk e Donetsk in relazione a “un’aggressione militare da parte dell’Ucraina“.

IL MINISTRO DEGLI ESTERI UCRAINO: “UE SANZIONI RUSSIA PER MOSTRARE CHE AGISCE”

“È importante adottare ora delle sanzioni alla Russia per dimostrare che l’Unione Europa non sta solo parlando ma sta anche agendo”. Queste le parole del ministro per gli Affari esteri ucraino, Dmytro Kuleba, prima della riunione dei 27 ministri degli Affari esteri al Consiglio dell’Unione europea. “Stiamo prendendo delle decisioni per mandare un chiaro messaggio alla Russia, l’escalation non può essere tollerata e l’Ucraina non deve essere lasciata a sé stessa – ha continuato Kuleba – Ci servono azioni concrete per migliorare il nostro settore di difesa e la cybersecurity; speriamo che ogni sforzo in maniera diplomatica possa essere utile ad avviare una distensione”, ha sottolineato il ministro ucraino.

ACCORDO UE-UCRAINA SU ADDESTRAMENTO MILITARE

“Abbiamo raggiunto un accordo con l’Unione europea per creare una missione di addestramento militare in Ucraina“, ha annunciato il ministro degli Esteri ucraino Kuleba in un punto stampa durante una riunione del Consiglio dell’Unione europea. Con i dettagli della missione ancora da discutere, il ministro ha chiarito che “non si tratterà di un combattimento, ma solo di un’esercitazione. Vogliamo garantire all’Ucraina delle buone prospettive per una de-escalation per assicurare la sicurezza nel Paese”.

BORRELL (UE): “CRISI MAI VISTA DAI TEMPI DELLA SECONDA GUERRA MONDIALE”

“Le discussioni all’interno del Consiglio di sicurezza ci fanno capire che una decisione finale non è stata ancora presa, ma se Putin riconosce l’indipendenza delle repubbliche di Donetsk e Lugansk reagiremo con un fronte solido e unito“. Lo ha affermato l’Alto rappresentante per la politica estera e la difesa comune, Josep Borrell, a margine della riunione del Consiglio Affari esteri che ha riunito a Bruxelles i 27 ministri degli Esteri dell’Ue.

“Una crisi così non si vedeva dalla Seconda guerra mondiale e condanniamo la Russia per il tentativo di creare un pretesto allo scopo di favorire una escalation militare in Ucraina“, ha continuato Borrell. In caso di iniziativa da parte della Russia, l’Ue ha preparato un pacchetto di sanzioni. Borrell ha anche assicurato che tutte le ambasciate dell’Unione europea, compresa la delegazione dell’Ue, “resteranno aperte e operative”.

LANDSBERGIS (LITUANIA): “KIEV SOTTO ATTACCO, SANZIONI ORA

“L’Ucraina è già sotto attacco, dal punto di vista economico, cibernetico e militare, e l’Unione Europea dovrebbe considerare l’imposizione di sanzioni alla Russia già da ora“. Così il ministro degli Esteri lituano, Gabrielius Landsbergis durante la riunione del Consiglio Ue degli Affari esteri in cui si sta discutendo delle misure da adottare per affrontare la situazione di tensione tra Russia e Ucraina.

Landsbergis ha incoraggiato i suoi omologhi a passare all’azione “senza aspettare un’invasione da parte della Russia” e a esprimere solidarietà all’Ucraina facendo visita al governo di Kiev. “Se c’è un posto in cui i politici dell’Ue dovrebbero essere adesso è quello dove risiedono i nostri amici ucraini”, ha affermato il ministro su Twitter.

UE: “AL VIA FORNITURE DI EMERGENZA CON PROTEZIONE CIVILE”

 A seguito di una richiesta di assistenza di emergenza da parte del governo ucraino a causa della minaccia di un ulteriore aggravarsi della situazione, la Commissione europea coordina la consegna di forniture essenziali per assistere la popolazione civile attraverso il meccanismo di protezione civile dell’Ue. L’obiettivo, riporta la Commissione in una nota, è sostenere gli sforzi di preparazione dell’Ucraina a tutti gli scenari possibili. Il commissario per la Gestione delle crisi, Janez Lenarcic, ha dichiarato: “L’Ue esprime piena solidarietà al popolo ucraino, anche attraverso un sostegno concreto. Non appena l’Ucraina ha chiesto assistenza, ci siamo mobilitati 24 ore su 24 per aiutare le autorità. È in corso un’assistenza immediata della protezione civile. Slovenia, Romania, Francia, Irlanda e Austria hanno già presentato le prime offerte e nei prossimi giorni mi attendo un ulteriore sostegno da parte di altri Stati membri dell’Ue. Il sostegno iniziale offerto attraverso il meccanismo di protezione civile dell’Ue comprende attrezzature mediche e una stazione medica, tende e generatori elettrici provenienti da Slovenia, Romania, Francia, Irlanda e Austria. Il centro di coordinamento della risposta alle emergenze dell’Ue è in costante contatto con le autorità ucraine per inviare assistenza supplementare e l’Ue è pronta a fornire sostegno come richiesto”.

Dalla nota si apprende che dalla Slovenia arriveranno 1.000.000 di mascherine monouso non mediche, 125.000 paia di guanti in lattice, 125.000 paia di guanti in nitrile, 200 paia di stivali di gomma e 10 gruppi elettrogeni diesel. La Romania fornirà 5.000 confezioni di analgesici, 5.000 confezioni di antinfiammatori, 5.000 confezioni di antibiotici e 840 litri di disinfettanti per il trattamento delle mani Quanto alla Francia, metterà a disposizione 15 tende, 300 tende familiari, 1.500 teli per il terreno, 2.100 coperte e 300 sacchi a pelo, 500 kit igienici, 25 latrine a secco, 3.000 guanti chimici, biologici, radiologici e nucleari, 10.000 guanti in lattice, 50.000 mascherine chirurgiche, 36 scatole di medicinali, ciascuna in grado di curare centinaia di pazienti, e una postazione medica avanzata in grado di curare 500 feriti. L’Irlanda invece predisporrà 10.000 tute protettive, 50.000 mascherine chirurgiche, 2.583 litri di disinfettante per le mani, mentre l’Austria infine darà 50.000 litri di disinfettante per le mani, 9.000 litri di disinfettante per superfici, 50.000 occhiali di sicurezza, 50.000 mascherine e 20.000 guanti non sterili. 

LETTA: “RUSSIA RITIRI LE TRUPPE, SERVE NUOVA CONFERENZA DI HELSINKI”

“Deve tornare a parlare la diplomazia, non devono parlare le armi”. Enrico Letta apre i lavori della direzione del Pd affrontando il tema della crisi ucraina. “Tutta la comunità internazionale deve essere forte nel fermare questa escalation: la Russia ritiri le sue truppe che stanno portando il terrore” nell’area. L’Europa, dice il segretario del Pd, deve essere “unita” e deve affrontare prioritariamente “il tema dei confini attorno alla Russia. Non ci sarà sicurezza in Europa se questo tema non verrà regolato per ora e per sempre. Ma tutto questo potrà avvenire solo se la Russia si fermerà e parlerà la diplomazia”. Serve, conclude Letta, “una nuova Helsinki una nuova conferenza sulla sicurezza e sulla pace in Europa“.

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