NEWS:

VIDEO | ‘La Malavoglia’, l’album dell’omonima band napoletana che unisce suoni mediterranei a testi cantautoriali

L'uscita del disco è accompagnata dal videoclip del singolo Una canzone vera con Riccardo Betteghella, volto dei video di Casa Surace

Pubblicato:21-02-2020 16:42
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 17:02
Autore:

FacebookLinkedInXEmailWhatsApp

NAPOLI – “La Malavoglia”, album dell’omonima band napoletana prodotto dall’etichetta Subcava Sonora, è da oggi disponibile su Spotify e sulle principali piattaforme online (Apple Store, Google Play, Amazon Music).

Accompagna l’uscita del disco il videoclip del singolo “Una canzone vera” con Riccardo Betteghella, volto dei video di Casa Surace,  in veste di protagonista a raccontare una storia d’amore ambientata negli anni ‘70 in Italia, in cui si affronta il punto di vista maschile sulle deviazioni dalla vita di coppia. L’art direction è di Alfredo Esposito, che ne firma anche la regia con Giuseppe Riccardi.

Il progetto musicale unisce le sonorità mediterranee e di avanguardia pop all’utilizzo di testi narrativi, nel solco della migliore tradizione cantautorale italiana. Dieci tracce in cui si intrecciano sentimenti, conflitti e dubbi, oltre a tematiche intime e romantiche: la storia di due amici e della distanza, quella del rapporto tra un padre e un figlio o tra due amanti disillusi, l’amore, la dignità, e un omaggio a Tenco e alla sua vita, che ha ispirato la canzone “Ciao amore ciao”.


La Malavoglia” è l’ottavo album pubblicato dalla Subcava Sonora, etichetta discografica che da dieci anni si occupa di produzioni audio e video, eventi e management, prima in Italia a distribuire dischi con licenza Creative Commons. Ha all’attivo, tra gli altri, gli album “Apocalypse Town” dei The Gentlemen’s Agreement e “Multiverso” dei Grammophone; rassegne musicali; concerti; eventi speciali, oltre a incontri pubblici sulle tematiche della proprietà intellettuale e della produzione.

Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it