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VIDEO | Insolvenza gruppo Tecnis, quattro arresti e sequestro da 94 milioni a Catania

Gli ingatati dovranno rispondere, in concorso, di bancarotta fraudolenta per distrazione di risorse

Pubblicato:21-02-2020 10:44
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 17:02
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PALERMO  –  Quattro arresti domiciliari e un sequestro preventivo da 94 milioni di euro. Questo il bilancio di una operazione della guardia di finanza di Catania che riguarda lo stato d’insolvenza del colosso del settore costruzioni ‘Tecnis Spa’ e di alcune società consortili controllate, dichiarato dal Tribunale etneo nel giugno del 2017.

I quattro indagati devono rispondere, in concorso, di bancarotta fraudolenta per distrazione di risorse. Gli investigatori parlano di “ripetute condotte illecite” che sarebbero state portate avanti dalla precedente governance del gruppo, attivo nel settore della realizzazione di grandi infrastrutture. I dettagli dell’operazione saranno illustrati alle 10:30 nel corso di una conferenza stampa a cui parteciperà il procuratore di Catania, Carmelo Zuccaro.

I DETTAGLI DELL’OPERAZIONE ‘ARCOT’

Il blitz, denominato ‘Arcot’, ha portato ai domiciliari Concetto Albino Bosco Lo Giudice, di 57 anni, componente del Cda Tecnis dal 2010 al 2015 e amministratore unico di una consortile dello stesso gruppo, la Ternirieti Scarl, che secondo le fiamme gialle sarebbe stata utilizzata come “società veicolo” per drenare risorse finanziare all’azienda principale.


Ai domiciliari anche Francesco Domenico Costanzo, detto Mimmo, di 58 anni, amministratore di fatto del gruppo Tecnis, che secondo gli inquirenti sarebbe, insieme con Bosco, la “mente organizzativa del progetto criminale realizzato attraverso la distrazione di flussi monetari convogliati verso società da loro dirette”.

Costanzo risponde anche per il ruolo di consigliere nel Cda Tecnis ricoperto dal 2010 al 2015. Analoga misura restrittiva per Orazio Bosco Lo Giudice, 56 anni, fratello di Concetto, amministratore unico di ‘Ing.Pavesi & C. spa’ dal 2010 al 2011 e da novembre 2016, oltre che amministratore di ‘Iniziative turistiche srl’ e consigliere nel Cda di ‘Sicilia Golf Resort srl’ e di ‘Off-side srl’ nel 2011: si tratta di società che hanno beneficiato in maniera “ingiustificata” di flussi finanziari provenienti da Tecnis. Ai domiciliari, infine, anche Gaspare Di Paola, di 69 anni, considerato dalle fiamme gialle “consapevolmente prestanome” a disposizione di Bosco Lo Giudice e Costanzo, oltre che amministratore unico di Ternirieti Scarl dal 2012 al 2017 e di ‘Ing Pavesi & C. Spa’ dal 2012 al 2016. Tecnis, autentico colosso nel settore delle grandi opere infrastrutturali sia in Italia che all’estero, sarebbe stata “spogliata” dal management di quasi cento milioni di euro nel corso del quadriennio 2011-2014: una azione che avrebbe aggravato il dissesto della società, rendendola insolvente.

Un’azione che sarebbe stata portata avanti attraverso “consistenti e vorticosi finanziamenti” diretti alle società consorziate. Queste, a loro volta, avrebbero veicolato il denaro in favore di società estranee al gruppo Tecnis ma sempre dirette, secondo la guardia di finanza, dal duo Bosco Lo Giudice-Costanzo. Il denaro sarebbe poi stato reinvestito nella realizzazione di strutture sportive e ricettive del settore del turismo golfistico e la costruzione di queste strutture è stata affidata in gran parte alla stessa Tecnis, che era stata depredata del denaro.

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