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Pd, audio Richetti: “Martina può andare a cagare”. Ma lui stempera: “Tensione superata”

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Pubblicato:21-02-2019 11:00
Ultimo aggiornamento:21-02-2019 11:00

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ROMA – Un file audio inviperito, in cui Matteo Richetti prometteva che non avrebbe più mosso un dito per Maurizio Martina e in cui si dissociava dalla sua linea di gestione della campagna elettorale del Partito democratico, che aveva privilegiato in alcune regioni alcuni volti della vecchia politica. Poi però entrambi i protagonisti della vicenda – Richetti che accusava e Martina destinatario dell’invettiva- minimizzano l’accaduto e bollano quell’audio al veleno come una polemica di alcuni giorni fa che sarebbe già ampiamente superata. “Domani sono con Martina a Modena”, chiude Richetti spiegando: “Lo ‘mando a cagare’ come facciamo noi modenesi quando una persona a cui vuoi bene sta commettendo un errore”.

LE ACCUSE DI RICHETTI: “MOZIONE FINITA, PER ME MARTINA PUO’ ANDARE A CAGARE” 

 “Allora ragazzi, vi chiedo scusa se ogni tanto faccio incursione con questi vocali. Vi chiedo ascolto perche’ mi state scrivendo… Io non minimizzo la questione delle liste. Non la minimizzo al tal punto che per quanto mi riguarda la questione del sostegno a Martina, va avanti in questi termini: per me la mozione è finita”. Più che uno sfogo e’ un addio. Matteo Richetti parla ai candidati alle primarie del Pd che fanno riferimento a lui e detta la linea. Che suona più o meno così: ‘Martina ci ignora. Per me è finita’.

ASCOLTA L’AUDIO


Ecco le parole di Richetti: “Ci siamo sempre detti che le primarie sono un fatto incidentale nella costruzione di un gruppo che fa politica insieme in un percorso di medio-lungo periodo. Ci sono territori in cui siamo stati letteralmente umiliati, cancellati… Addirittura non c’e’ diritto di tribuna. Non c’e’ problema. La mozione e’ finita. Io ho cancellato le iniziative dove c’e’ stata questa mortificazione. Io non ci vado in Toscana a dire ‘votate Martina’. Anzi vi invito a fare i cazzi vostri. Non ci vado in Sicilia dove hanno consegnato tutto a Raciti e Faraone. O dove Lotti ha fatto quel che gli pareva. Ho cancellato anche la Lombardia. Anzi giovedi’ sera invito tutti quelli della Lombardia a fare il punto insieme ai nostri su come andiamo avanti. Dopo di che siccome e’ inutile che perdiamo la testa per questa cazzata dell’assemblea. Ci abbiamo messo anima e core. In alcuni contesti, come potevamo prevedere, hanno fatto la prova di forza. Ci siamo sempre detti che noi non facciamo politica per i posti. Non molliamo di un centimetro. Per me Martina puo’ andare a cagare domani mattina. Si e’ dimostrato che ha voluto preferire i Lotti, i De Luca e compagnia. Non vedra’ una parola di sostegno da parte mia su questo. Ma dove i nostri sono impegnati in prima fila, non li lascio da soli. Perche’ Domani (ieri, ndr) c’e’ un’iniziativa con Delrio e Calenda a Roma. Che faccio l’annullo? No, ci siamo. Perche’ teniamo il punto della scena politica. A chi mi dice: ‘e’ tutto finito, non mi vedete, mai piu”, dico non perdiamo la testa. So che non era tutto legato a un posto in assemblea. E allora andiamo avanti. Ci sono 14 giorni in cui io vado solo dove ci sono le condizioni, come in Piemonte. Non mi vedranno dove hanno voluto fare i fenomeni e dove spero che le cose gli vadano pure male. Non lasceremo solo nessuno, ma io vado avanti solo dove ci sono le condizioni”.

MARTINA: “TENSIONE DI GIORNI FA”

Maurizio Martina, interpellato sul tema, minimizza: “È un audio di qualche giorno fa, era una tensione di qualche giorno fa, ma che ormai è stata superata dai fatti. Ieri pomeriggio eravamo a roma con Matteo Richetti, con Graziano Delrio e Carlo Calenda per un’iniziativa, assieme a migliaia di persone”.

La tensione che emergeva nell’audio, aggiunge Martina, è stata “superata dalle cose che per fortuna abbiamo fatto poi dopo, sistemando alcune questioni interne. Per me quando si fa questo lavoro è ovvio che ci sono anche momenti di tensione, per fortuna superati”.

RICHETTI: MOLLARE MARTINA? DOMANI CON LUI DOMANI A MODENA

“Il problema più serio che abbiamo non è il file audio. Ma che in un Paese che è sull’orlo di una nuova crisi economica e sociale, la democrazia che traballa e l’Europa che ci guarda come i prossimi naufraghi della globalizzazione, la notizia sia un mio file audio”. Lo scrive su Facebook Matteo Richetti, senatore del Partito democratico.

“Un file- continua- nel quale, in maniera molto arrabbiata, dico esattamente ciò che dico pubblicamente. Che per me il rinnovamento e il protagonismo dei giovani sono ragioni imprescindibili del mio impegno, che mi sento preso in giro se mentre giro ovunque predicando impegno comune per il cambiamento, questo non trova spazio in alcune regioni d’Italia e che io non ci sto a spezzarmi la schiena per poi vedere ‘i soliti noti’ giocare al risiko delle poltrone. E mi arrabbio ancora di più perché so che Maurizio Martina la pensa come me. Siamo #fiancoafianco in ragione di questo obiettivo. E lo ‘mando a cagare’ come facciamo noi modenesi quando una persona a cui vuoi bene sta commettendo un errore innanzitutto contro il suo interesse e diventando lui stesso vittima di quelle stesse logiche che vogliamo combattere. E non capisco perché vi stupite se dico che non metto la mia faccia in realtà in cui i nomi scelti sono indigesti a chiunque creda nella buona politica, fritture o meno che siano. In questo audio dico ai giovani dei nostri comitati di non mollare, di ricordare che ci tiene insieme la Passione per la Politica e non qualche posto in lista. E dico anche che la nostra coerenza vale più di ogni altra cosa. Quindi le battaglie si fanno per ideali che sono incarnati, non per partito preso. Dico anche che le persone serie, e mi ritengo tale, onorano i loro impegni e si battono fino alla fine. Sarò al fianco di Maurizio Martina con ancora più convinzione. ‘La mozione e finita’ significa che se non troviamo la forza di dare ovunque gambe credibili, è lo spirito della mozione a finire. E che hanno trovato troppo spazio tutti questi straordinari politici romani che non saltano una riunione in cui si parla di liste nemmeno con la febbre a 40 ma non si conta una iniziativa che sia una sul territorio. Basta lasciare interpretare la politica a questi mestieranti senza credibilità. E agli amici delle altre mozioni che usano questo sfogo per dire ‘siamo meglio noi’ voglio solo ricordare che se ho fatto questa scelta e oggi mi batto per vincere la sfida sul rinnovamento, è perché in altri ambiti nemmeno si poteva aprire questa battaglia. I potentati locali stanno ovunque, i governatori che fanno male al partito stanno ovunque, le incoerenze di chi sta in campo per supplenza stanno ovunque”. “Su questo diciamo che il terreno dell’unità non manca. Ora torno alla mia campagna congressuale e a battermi per dare a questo Paese una Politica migliore di quella offerta da Salvini e Di Maio”, conclude.

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