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Napolitano: Gentiloni per stabilità; Rinnovo contratto enti locali; Bindi: Tornano vecchi fantasmi fascismo

Edizione del 21 febbraio 2018

Pubblicato:21-02-2018 17:37
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 12:30
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NAPOLITANO: GENTILONI ESSENZIALE PER STABILITA’

“Paolo Gentiloni e’ punto essenziale di riferimento per la stabilita’ politica in Italia non solo nel breve periodo”. Dopo Romano Prodi, l’ex presidente della Repubblica Giorgio Napolitano elogia “l’attitudine al dialogo” del premier, sempre piu’ punto di riferimento del centrosinistra. Il segretario del Pd Matteo Renzi concorda con Berlusconi: “Non ci saranno le larghe intese”, dice. Anche per Matteo Salvini nessuna grande coalizione. “Deve governare il centrodestra con il programma del centrodestra. Niente minestroni”, assicura indicando il nome del suo premier preferito: Matteo Salvini.

RINNOVO DEL CONTRATTO PER GLI ENTI LOCALI

Legalita’, sicurezza e diritti dei lavoratori al centro dell’accordo siglato stamattina tra Anas e sindacati per gli appalti superiori ai 50 milioni di euro. Il ministro dei Trasporti Graziano Delrio parla di un “protocollo molto importante. Gli investimenti in opere pubbliche nel 2018 saliranno a 290 miliardi”. Intanto e’ stato siglato il rinnovo del contratto per gli enti locali. Una prima firma in vista di quello della sanita’, assicura il ministro Marianna Madia.


FASCISMO. BINDI: TORNANO VECCHI FANTASMI

“Un atto molto preoccupante, di fronte al quale non si puo’ che esprimere solidarieta’ a tutte le vittime del terrorismo e della violenza”. Cosi’ Rosy Bindi, presidente della Commissione parlamentare antimafia, commenta al Sir il ritrovamento della scritta “Morte alle guardie” con svastiche ai lati, sulla base di una lapide commemorativa di Aldo Moro. “Tornano vecchi fantasmi, rappresentati da simboli inquietanti come la svastica e dalla dissacrazione di chi ha costruito la democrazia”, aggiunge Bindi.

DE MAGISTRIS A MONTECITORIO: GOVERNO CANCELLI IL DEBITO

Luigi De Magistris in piazza Montecitorio per chiedere al governo di liberare le casse del comune di Napoli, gravate da pignoramento. “Non possiamo spendere neppure i pochi soldi che abbiamo”, ha detto De Magistris, attorniato da un centinaio di manifestanti. Il debito ammonta a circa 150 milioni e deriva da un ammanco di risorse per la ricostruzione dopo il terremoto del 1980 e dalla vicenda rifiuti. “Napoli vuole risposte sul suo debito entro il 4 marzo”, ha aggiunto il sindaco.

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