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Consiglio, schiaffo dei Garanti: “Convocazione irricevibile”

SAN MARINO - Il Collegio garante declina la richiesta d'incontro dei Capitani Reggenti, nel ruolo di presidenti del

Pubblicato:21-02-2017 17:46
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 10:56

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SAN MARINO – Il Collegio garante declina la richiesta d’incontro dei Capitani Reggenti, nel ruolo di presidenti del Consiglio grande e generale. Convocato in via urgente dal suo presidente, Giovanni Guzzetta, per far fronte all’ordine del giorno del Consiglio grande e generale e alla conseguente richiesta di incontro dei Capitani Reggenti, Marino Riccardi e Fabio Berardi, il Collegio garante per la Costituzionalità delle norme risponde che la convocazione è “irricevibile“. L’Alta Corte affida quindi le sue motivazioni ad una lettera firmata dal presidente, letta poi dalla Reggenza in Aula in apertura della seduta consiliare pomeridiana. “Il Collegio- riferisce il testo- unitamente ritiene che una tale convocazione sia irricevibile, osta in tal senso la considerazione relativa ai rapporti istituzionali che l’ordinamento costituzionale di San Marino configura relativamente alla posizione del Collegio Garante rispetto al Consiglio grande e generale e rispetto ai suoi presidenti”. Il Collegio ricorda quindi i rispettivi ruoli istituzionali: il Consiglio è infatti “organo di rappresentanza democratica dei cittadini sammarinesi- chiarisce- ma è anche destinatario del controllo di costituzionalità commesso a questo collegio garante”. Di fatto “è propriamente un atto del Consiglio grande e generale- prosegue- ad essere sottoposto allo scrutinio di questo collegio“.

L’Alta Corte aggiunge poi, tra le motivazioni del rifiuto, il fatto che “l’atto del quale si vorrebbe dare comunicazione formale, mediante convocazione del presidente del Collegio garante è un ordine del giorno che, ai sensi del regolamento del Consiglio è strumento di controllo e di indirizzo politico e ‘impegna politicamente il governo o gli altri organismi eventualmente competenti a porre in atto i provvedimenti approvati con l’Odg”. Per i togati è quindi “di tutta evidenza che un simile atto non possa in alcun modo dispiegare i propri effetti nei confronti del Supremo Organo di garanzia costituzionale, nell’esercizio delle sue funzioni”. Il Collegio sottolinea infine che la sua indipendenza costituisce “una pietra miliare del sistema costituzionale sammarinese e della tradizione storica del costituzionalismo liberal democratico”. L’Ordine del giorno votato ieri notte all’unanimità dall’Aula interviene alla vigilia del giudizio di legittimità costituzionale dell’articolo 199ter del codice penale, ribadendo la volontà della Repubblica di San Marino “di conformarsi alle indicazioni di organismi internazionali in tema di contrasto al terrorismo e al riciclaggio e confermare il percorso virtuoso intrapreso”.


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