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ROMA – Suor Ornella Carrara, missionaria italiana di 80 anni, è stata salvata da un’operazione dell’intelligence italiana nella pericolosa zona di Gumori, nel nord del Benin, al confine con Niger e Burkina Faso. L’area, da tempo teatro di scontri e attività terroristiche, è diventata negli ultimi mesi un punto nevralgico per gruppi armati locali.
Lo scorso 8 gennaio, un attacco terroristico aveva già causato la morte di 28 militari a pochi chilometri dalla casa della missionaria, che si trovava nel Paese per costruire un ospedale pediatrico. La situazione di crescente instabilità ha portato l’Aise a intervenire, organizzando un’operazione di evacuazione notturna.
Il trasferimento di Suor Ornella è avvenuto a bordo di un convoglio armato, che ha attraversato circa 800 chilometri di strade pericolose fino alla capitale Cotonou. “Sono stati due giorni molto faticosi”, ha raccontato la missionaria in un’intervista al TG1. “Abbiamo viaggiato per oltre 12 ore in mezzo alla savana prima di raggiungere un’area sicura. È stato un viaggio pieno di imprevisti, ma ho sempre confidato che ce l’avremmo fatta”.
Dal suo luogo protetto, Suor Ornella ha voluto esprimere gratitudine per l’intervento che le ha salvato la vita: “Ringrazio il governo e l’intelligence italiana per quello che ha fatto. Il loro intervento è stato fondamentale, e non so cosa sarebbe accaduto senza di loro”. La missionaria ha inoltre parlato del suo forte legame con l’Africa: “Io amo l’Africa, amo i suoi bambini, amo la sua gente e quindi nessuno mi fermerà. Voglio tornare presto nel mio villaggio e continuare la costruzione dell’ospedale pediatrico. È un sogno che non intendo abbandonare”.
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