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Video |Snami Bologna: “Rumors sulle chiusure del 118, serve un confronto”

Paolo Bordon (Ausl Bologna): "Stiamo ragionando sull'evoluzione di modelli che in realtà vanno a potenziare le figure mediche"

Pubblicato:21-01-2023 16:28
Ultimo aggiornamento:21-01-2023 16:28
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118 snami
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BOLOGNA – I “rumors” su una riduzione o chiusura del 118 allarmano lo Snami di Bologna che scrive all’Ausl di Bologna per avere chiarimenti e chiedere un confronto. Nelle ultime settimane, scrivono il presidente e la vice presidente Roberto Pieralli e Anna Esquilini, “sono sempre più pressanti, anche da parte di figure istituzionali, ‘rumors’ riguardanti presunte riorganizzazioni delle attività del sistema 118 con particolare riferimento all’istituzione del medico di centrale (finalmente), chiusura o riduzione di automediche urbane in alcune fasce orarie, chiusure o riduzioni di automediche periferiche“. Aggiunge lo Snami: “Rimaniamo perplessi rispetto al mancato coinvolgimento delle organizzazioni sindacali e dei professionisti, relativamente al primo punto, essendo tale funzione propria dei compiti convenzionali dei medici di emergenza territoriale da noi rappresentati. Sarebbe quantomeno spiacevole se, come pare, venisse avviata senza preavviso, già da febbraio, una riorganizzazione che non abbia tenuto conto e coinvolto i medici istituzionalmente preposti a tali funzioni e le loro rappresentanze”. Non solo: “Risulta doveroso” chiedere “formali rassicurazioni rispetto al fatto che l’istituendo medico di centrale, da noi pienamente condiviso nei principi (oltre che previsto secondo normativa già dal 1992), non venga interpretato, come parrebbe dai ‘rumors’, in senso ‘sostitutivo’ e vicariante ai fini dell’ottenere la ‘soppressione’ o ‘riduzione’ oraria di attività delle poche automediche urbane o di cintura”.

Nella provincia di Bologna, è il monito dello Snami, “oggi non c’è alcuno spazio per riduzioni di automediche. Nel territorio provinciale, infatti, esistono già aree estremamente critiche rispetto ai tempi di medicalizzazione, mentre con riferimento all’area urbana, le due sole auto mediche in servizio coprono un territorio estremamente ampio – da Zola Predosa ad Ozzano Emilia – e con un bacino d’utenza di quasi 600.000 persone tra residenti e soggiornanti temporanei”. Anche grazie “alla proficua e costruttiva collaborazione attuata ed intercorsa con questa rappresentanza sindacale nell’ambito dei tavoli aziendali in questi anni, ci ha portato ad essere l’Azienda con la maggiore attrattività per i professionisti, anche nelle aree più disagiate, con circa 17 medici 118 entrati in servizio negli ultimi 12 mesi, garantendo la messa in sicurezza il sistema di soccorso, la capillarità e tempestività degli interventi che hanno assicurato un elevatissimo standard clinico assistenziale”.

Non sfuggirà inoltre “che l’avvio dei corsi per i nuovi medici di 118 ha riscosso particolare successo e che la sede di corso bolognese è completamente saturata di giovani professionisti pronti ad entrare nel sistema per supportarne la piena operatività, anche alla luce delle progettualità che recentemente Snami ha inoltrato alla Regione Emilia-Romagna”. Oggi, concludono Pieralli ed Esquilini, “è di tutta evidenza che a differenza di altre situazioni locali regionali tristemente note alla cronaca, grazie alle scelte ed accordi operati nella nostra realtà, si è ottenuto un sistema 118, il primo nato in Italia, messo pressoché in piena sicurezza dalla carenza medici, nonostante i tempi duri che stiamo vivendo”.


AUTOMEDICHE, AUSL BOLOGNA: NON CAMBIA L’ATTUALE MODELLO

In merito alle automediche “non c’è nulla oggi che cambi l’attuale modello“. Lo afferma il direttore generale dell’Ausl di Bologna, Paolo Bordon, replicando alle preoccupazioni espresse dallo Snami sulla possibile riduzione delle automediche sul territorio. “Stiamo ragionando sull’evoluzione di modelli che in realtà vanno a potenziare le figure mediche anche previste nella centrale. Per cui al momento non c’è assolutamente nulla all’ordine del giorno”, afferma Bordon, parlando con la ‘Dire’ oggi a margine di un convegno promosso dalla Società medica chirurgica di Bologna.

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