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Udine, studente di 18 anni muore nell’ultimo giorno di stage scuola-lavoro

L'incidente è avvenuto in un'azienda di Lauzacco: il ragazzo è morto dopo che una putrella gli è caduta addosso

Pubblicato:21-01-2022 18:53
Ultimo aggiornamento:21-01-2022 19:56
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casco operaio morti bianche
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ROMA – Uno studente di 18 anni, Lorenzo Parelli, è morto oggi pomeriggio in un incidente avvenuto in un’azienda di Lauzacco (Udine). Stando a quanto emerge, il ragazzo era all’ultimo giorno dello stage dell’alternanza scuola-lavoro ed è rimasto ucciso dalla caduta di una putrella. “Un fatto di una gravità inaudita, indegno per un paese civile, la morte sul lavoro di uno studente di appena 18 anni. Lo stage in un’azienda dovrebbe garantire il futuro ad un giovane, non condurlo alla morte. Non ci sono parole per commentare questa tragedia orribile”. Così su Twitter il segretario generale della Cisl Luigi Sbarra.

LE REAZIONI DELLA POLITICA

“Come Amministrazione regionale ci stringiamo attorno ai genitori, ai parenti e agli amici del giovane deceduto sul lavoro oggi a Lauzacco mentre stava terminando il periodo di tirocinio”. “E’ incomprensibile come ancora oggi si possano verificare episodi di questa gravità”. Lo esprimono in una nota il governatore del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, e l’assessore al Lavoro Alessia Rosolen, dopo la tragedia a Lauzacco nel comune di Pavia di Udine questo pomeriggio, che ha colpito il diciottenne Lorenzo Parelli, impegnato in un progetto scuola-lavoro. “In questo momento però – aggiungono Fedriga e Rosolen – l’incommensurabile dolore sofferto dalla famiglia impone a tutti un rispettoso silenzio, in attesa che le autorità competenti ricostruiscano l’esatta dinamica di quanto accaduto”.

Cordoglio alla famiglia è espressa anche dal presidente dell’Assemblea regionale, Piero Mauro Zanin: “È una tragedia immensa, che io da genitore avverto in modo particolarmente intenso. Ho anch’io figli di quell’età e posso immaginare il dolore della famiglia di Castions, a cui esprimo tutta la mia vicinanza e quella del Consiglio regionale”. Quanto successo, continua Zanin, “deve spingerci a riflettere, ma anche ad agire. Gli infortuni sul lavoro sono troppo frequenti, e l’anno appena passato ha fatto segnare purtroppo un record negativo in Friuli Venezia Giulia”, spiega, “prezzo insostenibile per la ripartenza”. Con aziende, sindacati e scuole “che hanno inserito la formazione nel loro percorso educativo- conclude il presidente- bisogna trovare nuove soluzioni per garantire condizioni di sicurezza in ogni ambiente professionale”.


La presidente dei deputati del Pd alla Camera, Debora Serracchiani, dichiara: “È un dolore senza fine questa sequela di vittime innocenti che perdono la vita mentre si guadagnano il pane, lavoratori anziani su impalcature, giovani che si affacciano ai cantieri, madri e padri di famiglia uccisi dai macchinari. Non si può pagare un simile prezzo per costruire la ripresa del Paese. Abbiamo sentito con chiarezza l’appello dei sindacati, le risposte del Governo, la posizione delle imprese: adesso però basta, le cose devono cambiare”.

Secondo il presidente di Italia Viva, Ettore Rosato, “ogni morte sul lavoro è una sconfitta per lo Stato. E quando a perdere la vita è un ragazzo appena 18enne, alla sua prima esperienza con il mondo del lavoro, è ancora più inaccettabile. Non possiamo rimanere a guardare: serve una risposta delle Istituzioni. Assieme a imprese, enti locali, istituti scolastici dobbiamo trovare strumenti nuovi perché incidenti come quello di oggi in provincia di Udine non possano accadere. Ci uniamo al cordoglio della famiglia e dei suoi compagni di scuola”.

“Un’indecenza per un Paese moderno e civile permettere che si muoia a 18 anni per uno stage della vecchia Alternanza Scuola Lavoro, frutto avvelenato delle politiche del renzismo. Ora è il momento del dolore, posso solo immaginare quello della famiglia in queste ore”. Lo afferma il segretario nazionale di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni, dopo la tragedia in provincia di Udine. “Ma le responsabilità di questa uccisione – prosegue il vicepresidente della commissione Cultura di Montecitorio – dovranno venire fuori. Già è indegna la continua strage di persone sui luoghi di lavoro. Ancora più inammissibile- conclude Fratoianni- quella di uno studente. Gli studenti devono stare a scuola, non a rischiare la vita”.

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