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Covid, da lunedì 4 regioni in zona arancione e altre due in giallo

Il ministro Roberto Speranza, alla luce dei dati del monitoraggio settimanale, ha firmato la nuova ordinanza

Pubblicato:21-01-2022 16:49
Ultimo aggiornamento:22-01-2022 17:47
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di Francesco Demofonti, Milos Malinic e Alessandra Farias

ROMA – “Il ministro della Salute, Roberto Speranza, alla luce dei dati del monitoraggio settimanale, ha firmato una nuova ordinanza che prevede il passaggio di Puglia e Sardegna in giallo e di Abruzzo, Friuli-Venezia Giulia, Piemonte e Sicilia in arancione”. È quanto si legge in una nota diffusa dal ministero della Salute.

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FRIULI VENEZIA GIULIA VA IN ‘ARANCIONE’, FEDRIGA: “SERVE CAMBIO DI POLITICA

“Eliminare i colori sicuramente, e cambiare la politica dei tamponi e dei tracciamenti. Penso che dobbiamo affrontare, soprattutto per i vaccinati, gli isolamenti come per l’influenza, dove uno se ne sta a casa, e penso che questo modello sia da applicare anche alla scuola”. Lo sottolinea il governatore del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, a margine della firma dell’accordo tra Regione e Novartis oggi a Trieste.

Soprattutto a scuola, in difficoltà per regole molto complicate, continua Fedriga, “dobbiamo fare, come succedeva una volta- prosegue-: se un bambino o una ragazza ha l’influenza se ne sta a casa. Ma bisogna finirla con quarantene, tamponamenti, tracciamenti globali, perché è impossibile farli con questi numeri”.

Ma non sarebbe come rinunciare al controllo sulla pandemia? “Qualcuno pensa che, non in Italia, ma in Europa e nel mondo, con questa variante qualcuno stia facendo il tracciamento realmente completo? Non sta avvenendo- sottolinea Fedriga-. Stiamo sprecando risorse sanitarie per fare qualcosa che è impossibile da raggiungere. Forse è meglio utilizzare quei professionisti, per andare a seguire i sintomatici per andare a fare i vaccini e rendere più efficiente questo sforzo enorme che questi professionisti stanno facendo“. Il governatore conferma infine che, con l’imminente passaggio in zona arancione del Friuli Venezia Giulia, “per i vaccinati non cambia nulla, i non vaccinati hanno delle limitazioni per gli spostamenti fuori dal comune, se non hanno il tampone o se non vanno per motivi di lavoro”, conclude.

MARSILIO: “CON PARAMETRI DIVERSI L’ABRUZZO NON SAREBBE ZONA ARANCIONE

 “Se venissero accolte le misure che chiedono alla Regione, a cominciare da quella di scomputare dal numero dei contagiati ricoverati in ospedale quelli che ci sono entrati per altri tipi di intervento e che sono stati trovati positivi al Covid dopo il tampone, noi oggi non avremmo superato i parametri della zona arancione. Mi dispiace che il Governo ci metta mesi ad analizzare un tema, quando la velocità con cui si modifica il quadro della pandemia impone velocità nelle decisioni e che siano più chiare e tempestive”. Così il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, rispondendo all’agenzia Dire, a margine del rinnovo della firma del protocollo d’Intesa tra Regione, Agenzia regionale di Protezione civile e Capitaneria di Porto, sul passaggio in zona arancione dalla regione.

“In area medica – ha aggiunto – superiamo dell’uno o il due per cento i parametri che portano alla zona arancione e magari abbiamo una percentuale di persone importanti entrate in ospedale non per colpa del Covid, ma per altre ragioni. Da settimane segnaliamo al Governo che questa classificazione e metodologia è superata dai fatti, però sono settimane che il Governo continua a cincischiare, fare riunioni, riunire tavoli e consultare e quindi le richieste fatte dalle Regioni non sono state metabolizzate. Non so se avverrà nei prossimi giorni”.

‘ingresso in zona arancione, comunque, ha aggiunto Marsilio “non cambia molto le regole perché già il super Green Pass e altre discipline avevano introdotto misure importanti”. Sul fronte contagi, infine, il presidente ha sottolineato come vi siano “segnali di rallentamento nella diffusione del Covid. Il numero di persone positive contagiate in questa settimana credo che sia inferiore a settimana precedente. Questo ci indica, come già avvenuto in altre Nazioni dove variante Omicron, è arrivata prima che potrebbe essere arrivato momento di una discesa che speriamo rapida come la fiammata che in pochi giorni ha portato a poche centinaia a diverse migliaia di contagiati giornalieri. C’è segnale di ottimismo”.

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