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Covid, il nodo dei ‘positivi fantasma’. La Regione Liguria chiede un intervento a Speranza

Aumentano i casi di persone positive a un tampone fai-da-te che si sono rivolte al proprio medico senza che il sistema sanitario potesse prenderli in carico in tempo per accertarne la positività

Pubblicato:21-01-2022 14:27
Ultimo aggiornamento:21-01-2022 14:27

tampone
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GENOVA – Normare la situazione dei “positivi fantasma”. Lo chiede il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, in una lettera inviata al ministro della Salute, Roberto Speranza. Il tema, ricorda una nota di piazza De Ferrari, riguarda quelle “persone che, in queste settimane, presentando sintomatologia sospetta, si sono rivolte al proprio medico, dopo aver eseguito un test in autosomministrazione risultato positivo al Covid, senza che il sistema sanitario, in Liguria come nelle altre regioni, potesse prenderli in carico in tempo per accertarne la positività e, quindi, avviare correttamente l’iter anche dal punto di vista burocratico“.

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La criticità, viene sottolineato, è emersa “a causa dell’alto numero dei casi, fino a 40 volte superiore il livello di soglia previsto“. Nonostante la Liguria, come altre Regioni, abbia parificato l’utilizzo dei test antigenici a quello dei tamponi molecolari, “ci sono pervenute segnalazioni di cittadini che si trovano ad affrontare questa particolare situazione – spiega Toti – e chiediamo al ministro di intervenire con una norma che possa colmare questo vuoto. La mancata conferma diagnostica della malattia ha ricadute sia sul prolungamento del green pass sia sull’adeguata calendarizzazione della vaccinazione, visto che dovrebbero trascorrere quattro mesi tra infezione appena avvenuta e somministrazione”. Di conseguenza, conclude il governatore ligure, “questo vuoto normativo ha ricadute sia in ambito sanitario sia in ambito sociale e lavorativo ed è per questo che la Regione Liguria chiede un intervento del Governo in merito”.


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