NEWS:

L’addio a Macaluso: dallo zolfo alle stelle, luce non si spegne

Provenzano: "Combatteremo più forte anche per lui". Alle esequie di fronte alla sede Cgil, ex Pci, Pd e sindacalisti

Pubblicato:21-01-2021 15:08
Ultimo aggiornamento:21-01-2021 15:08

macaluso funerali foto cgil
FacebookLinkedInXEmailWhatsApp

ROMA – La sinistra saluta Emuanuele Macaluso: l’ex Pci, la Cgil, esponenti del governo e delle istituzioni si danno appuntamento davanti alla sede nazionale del sindacato, in corso d’Italia, dove in tanti hanno voluto salutare il dirigente politico, sindacale e giornalista. Il ministro per il Sud, Giuseppe Provenzano, in un lungo e sentito intervento, interrotto più volte dalla commozione, lo ricorda così: “Era come andare a prendere l’acqua al pozzo. Lo capii quando tirò fuori quel proverbio cinese, che vale per la politica non meno che per la vita di ogni giorno: ‘Chi prende l’acqua da un pozzo, non dovrebbe dimenticare chi l’ha scavato'”.

LEGGI ANCHE: Addio a Emanuele Macaluso, memoria storica della sinistra e senatore del Pci

macaluso funerali foto cgil

LEGGI ANCHE: L’intervista a Emanuele Macaluso: “Lavoro, un faro per chi crede nella democrazia”

Emanuele Macaluso, sottolinea il rappresentante del governo, “non dimenticava nulla, non dimenticava mai. Non si può dimenticare. Ma per chi l’ha conosciuto il problema non è questo. Il problema è come andare ancora al pozzo, ancora all’acqua”. Poi l’ultimo contatto: “Lunedì mi ha chiamato ancora, per un ultimo, straziante saluto. Nella notte, se ne è andato. Da solo, come tanti. Non doveva morire così. Nessuno dovrebbe morire così. Ci consola sapere che è stato lui, fino in fondo. Un combattente”.


Provenzano pensa quindi al domani: “Ora sarà più difficile. Dovremo continuare in ciò che è giusto, tener fede al suo volere. Combattendo, parlando più forte. Anche per lui. Per me è stato come un padre, in una Patria sempre più povera di padri. Ma non si resta orfani di padri come lui. Noi non siamo orfani. Una storia così- sono le conclusione del ministro che fanno commuovere tanti- dallo zolfo alle stelle, è una storia che non muore. Si spegne il faro. Resta la scintilla. Per quel poco o tanto di lume, che ha fatto o che farà, in questa vita, la luce è sua”.

A salutare Em.Ma, come si firmava Macaluso, ci sono diversi esponenti dell’ex Pci come D’Alema, Fassino, Bersani, il quartier generale della Cgil compresi gli ex segretari generali Camusso ed Epifani, i ministri Gualtieri e Amendola, il presidente della Camera Roberto Fico e la vicepresidente del Senato Anna Rossomando, i vertici del Pd con Nicola Zingaretti e Andrea Orlando, ma anche rappresentanti di ‘altri mondi’ come Pierferdinando Casini e Luca Cordero di Montezemolo.


Il segretario della Cgil Maurizio Landini, che interviene dopo Aldo Tortorella e Marcelle Padovani, spiega che “lo salutiamo qui per tante ragioni, per il legame profondo con la Cgil dove è stato chiamato a 20 anni in Sicilia da Di Vittorio. Il tratto importante della sua militanza sindacale e politica è che qualsiasi cosa ci si appresi a fare bisogna partire dalla questione sociale e non bisogna perdere mai l’umiltà di capire le cose. Per far rinascere il Paese bisogna superare le disuguaglianze territoriali e sociali, redistribuendo la ricchiezza e i poteri, solo così di può cambiare il modello di sviluppo”, conclude Landini.

(Foto Cgil)

Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it