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VIDEO| Lettere clandestine e registri del Pci nell’archivio storico inaugurato a Potenza

Pubblicato:21-01-2021 15:44
Ultimo aggiornamento:21-01-2021 15:44
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fondazione futuro basilicata_archivio pci
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POTENZA – Circa cento faldoni da cinque fondi archivistici recentemente riordinati e inventariati, che custodiscono le carte di alcuni tra i principali dirigenti del Pci in Basilicata (Michele Mancino, Giacomo Schettini e Piero Di Siena), nonché i documenti della sezione più grande del partito, a Irsina, e della Federazione provinciale comunista di Matera. È stato inaugurato oggi a Potenza in occasione del centenario della nascita del Partito comunista italiano, fondato a Livorno il 21 gennaio del 1921, l’archivio di Fondazione Basilicata Futuro, d’intesa con la Soprintendenza archivistica e bibliografica della Basilicata. Testimonianze essenziali e preziose di quella grande esperienza di partecipazione e di costruzione democratica di cui il Pci è stato protagonista nella storia d’Italia tra il 1921 e il 1991.

Lettere clandestine, manifesti, riviste, vecchie pellicole, registri, come quello che raccoglie le oltre novecento firme delle donne di Irsina iscritte al partito negli anni ’70. Il lavoro di recupero archivistico portato avanti dalla fondazione, iniziato nel 2017 e ultimato nel 2020, è stato supervisionato dalla Soprintendenza archivistica e bibliografica della Basilicata che nel giugno del 2018 ha certificato il riconoscimento dell’eccezionale interesse storico-culturale dei fondi, disponibili per la consultazione.

“Basilicata Futuro nasce acquisendo il patrimonio immobiliare del Pci in Basilicata – spiega alla Dire il presidente della fondazione, Giovanni Casaletto – ma nel corso degli anni il progetto è diventato culturale. Costudiamo l’archivio storico del Pci della federazione di Matera come primo nucleo documentale, disponibile sul sito di Basilicata Futuro, cui adesso se ne sono aggiunti altri. Lo scopo è continuare su questa strada, lanciando un appello a militanti, ex iscritti, protagonisti di quella importante storia di popolo, per mettere a disposizione dei giovani una conoscenza storica su cui – conclude – poggiare le basi del proprio futuro”.


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