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VIDEO | Salvini citofona a una famiglia tunisina in periferia a Bologna: “Lei spaccia?”

Blitz elettorale 'casa per casa' al Pilastro per il leader della Lega, che suona al citofono di alcune famiglie straniere 'segnalate' da una residente. Contestazioni con urla e petardi

Pubblicato:21-01-2020 19:13
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 16:53

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BOLOGNA – Blitz elettorale ‘casa per casa’ questa sera a Bologna per Matteo Salvini. Il leader della Lega, imbeccato da una residente, suona infatti al citofono di alcune famiglie nella zona del Pilastro, nell’area di via Grazia Deledda, una delle periferie che fa discutere non da oggi per episodi di degrado. Circondato dai suoi collaboratori ma anche da diversi uomini delle Forze dell’ordine, Polizia e Carabinieri, arrivati puntuali sul posto, che si fanno largo tra altri gruppi di residenti che contestano o appoggiano Salvini, più o meno da vicino, l’ex ministro dell’Interno prima suona ad un citofono di un famiglia di origine tunisina, sempre su indicazioni precise della signora, e poi ad altri ancora.

Il leader della Lega, sempre guidato dalla signora per farsi largo nel caos generale, si inoltra poi a controllare una rete divelta, da dove i pusher passerebbero o nasconderebbero cose. Interpellato dai giornalisti alla fine del tour, osserva Salvini: “C’è una denuncia che ha fatto la signora ed è nostra intenzione seguirla. Ho citofonato a un signore che è stato segnalato come presunto spacciatore per chiedergli se spaccia o se non spaccia, ma mi ha detto che in casa non c’era nessuno. A che titolo l’ho fatto? In qualità- risponde Salvini- di cittadino: se una coinquilina mi dice guarda che qui al primo piano spacciano, posso chiedere a uno ‘lei spaccia o meno’? Ma lui ha buttato giù”.


Insiste Salvini: “Le forze dell’ordine fanno meglio di me il loro mestiere, quindi hanno gli elementi per decidere se quel tizio spaccia o non spaccia. Mi volevo togliere una curiosità, visto che una signora di 70 anni mi dice ‘mi minacciano di morte perché lì spacciano’. Per questo ho chiesto ‘lei spaccia?’. Lui è libero di mettere giù la cornetta, magari la prossima volta ci va la Polizia con più facoltà di me“.

La signora, in tutto questo, incassa anche qualche insulto: a contestare Salvini, infatti, ci sono gruppi di ragazzi di origine straniera e non, così come diversi altri residenti. Si sentono cori ‘Salvini vaff…’ e anche Bella Ciao, ma ci sono anche diversi fan dell’ex ministro che gli chiedono di tornare presto in vista delle elezioni regionali di domenica. Si rivolge Salvini infine alla signora: “Dicono che sei una rompipalle? Ci fosse in ogni quartiere una ‘rompipalle’ come te staremmo meglio“. Alla fine, la signora consegna un ‘dossier’ a Salvini, che le garantisce “ci sentiamo presto”.

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