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Riordino Camere di commercio: 200 posti a rischio, sindacati pronti a mobilitarsi

FIRENZE - I sindacati si preparano alla mobilitazione contro il decreto legislativo che il Governo si appresta a

Pubblicato:21-01-2016 12:36
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 21:49

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FIRENZE – I sindacati si preparano alla mobilitazione contro il decreto legislativo che il Governo si appresta a varare per il riordino delle Camere di Commercio. I rami della Funzione pubblica di Cgil, Cisl Uil, si legge in una nota diramata dal principale sindacato, esprimono “grave preoccupazione” per il testo circolato in queste ore.

Un testo che, “a dispetto di quanto previsto dalla legge delega, mette in serio pericolo la tenuta occupazionale e i servizi alle imprese: si prevede una riduzione del 15% del personale (con ulteriori incrementi fino al 25% per le Camere di Commercio accorpate) che porterebbe in Toscana ad un esubero di circa 200 unità sulle quasi 700 oggi impiegate direttamente dalle Camere di commercio– è l’allarme che lanciano i rappresentanti dei lavoratori-. Si aggiunga che il progressivo svuotamento di funzioni del sistema camerale comporterebbe inevitabilmente l’aumento del numero dei posti di lavoro a rischio. Senza considerare le ripercussioni sul resto del sistema camerale (Unione regionale e Aziende speciali e partecipate) che il decreto lascerebbe al loro destino”.

Per le federazioni di categoria si tratta di “una scelta grave e sbagliata: primo perché contraria alla legge- evidenziano-, secondo perché assunta in assoluta solitudine, senza alcun confronto con i rappresentati dei lavoratori e senza considerare le necessità del tessuto produttivo. In questo modo si smantellerebbe un sistema composto da professionalità di assoluta eccellenza che garantisce un indispensabile supporto all’economia toscana e, in particolare, al sistema della piccola e media impresa che rappresenta la spina dorsale del nostro sistema economico e produttivo”.


pubblico impiego in piazza1La richiesta, dunque, al Governo è di “dare corso al riordino garantendo la salvaguardia dei livelli occupazionali secondo quanto disposto dalla legge delega”, anche perché “in mancanza di una norma a garanzia dei posti di lavoro, il decreto risulterebbe viziato da eccesso di delega e quindi illegittimo”. A questo punto, i sindacati si rivolgono alle associazioni di categoria, ai parlamentari eletti nelle circoscrizione Toscana per “evitare che vengano smantellati servizi vitali per il territorio”.
Il corollario di questo ragionamento è la preparazione a una lotta imminente: “Per tutte queste ragioni- concludono le tre sigle- indiciamo lo stato di agitazione del personale e, nel caso in cui il Governo dovesse ostinatamente procedere ad un riordino fatto sulle spalle dei lavoratori, siamo pronti a dare battaglia con una mobilitazione unitaria, coordinata a livello nazionale, da portare in tutti i posti di lavoro: Camere di commercio, Unioni camerali e aziende speciali”.

di Carlandrea Poli, giornalista

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