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A Roma un centro antiviolenza nel nome di Sara Di Pietrantonio

La ragazza romana di 22 anni fu uccisa dall'ex fidanzato nel maggio del 2016. Oggi l'inaugurazione del centro alla presenza dei suoi genitori

Pubblicato:20-12-2022 15:59
Ultimo aggiornamento:20-12-2022 19:24

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ROMA – “Speriamo che questo Centro antiviolenza venga usato il meno possibile. Il mio è un augurio, ma purtroppo non mi sembra che oggi le cose siano cambiate”. A parlare è Alberto Di Pietrantonio, il papà di Sara Di Pietrantonio, la ragazza romana di 22 anni uccisa dall’ex fidanzato nel maggio del 2016, intervistato dalla Dire oggi in occasione dell’inaugurazione del Centro Antiviolenza presso l’Università degli Studi Roma Tre (in via Ostiense 147) intitolato alla figlia (all’epoca studentessa dell’Ateneo).

“Sicuramente ora ci sono più Centri antiviolenza come questo intitolato a Sara- ha proseguito il signor Alberto- ed è importante che vengano aperti nelle università dove ci sono i ragazzi e i giovani che rappresentano il futuro. È un cambiamento, anche se lento”. L’iniziativa, promossa dalla Regione Lazio e dall’ente regionale per il Diritto allo Studio e alla Conoscenza (Disco Lazio), si aggiunge alle inaugurazioni già svolte tra Roma, Cassino e Viterbo e rientra nel progetto che si propone di attivare presso ciascun polo universitario pubblico del Lazio un servizio specialistico, al fine di garantire concreto sostegno e supporto alle donne vittime di violenza fisica e psicologica.

“Oggi è una giornata importante- ha aggiunto Concetta Raccuia, la mamma di Sara- è bello vedere realizzato questo progetto a cui tenevo tantissimo. Il fatto che all’interno dell’Università che Sara frequentava ci sia una struttura pronta ad aiutare le ragazze, ma anche i ragazzi, a fare in modo che non passino i tormenti che ha passato Sara, tormenti che nel suo caso sono purtroppo andati nella direzione più terribile, cioè nell’omicidio, per me è veramente molto positivo”.
Dalla morte della giovane Sara, intanto, sono passati sei anni e mezzo “e in questo tempo ho faticato molto per partecipare ad eventi, andando contro a tutta la mia timidezza- ha confidato la signora Concetta alla Dire- ma questa è la realizzazione che, unendo le sinergie e le competenze di tanti individui, si possa realizzare qualcosa di concreto. Creare un Centro antiviolenza all’interno di una università, che rappresenta il seme della cultura, mi rincuora davvero tantissimo, mi dà tanta forza e speranza. È un passo veramente importante- ha concluso- spero che tutti se ne rendano conto”.


IL CENTRO ANTIVIOLENZA ALL’UNIVERSITA’ DI ROMA TRE

“L’inaugurazione del Centro antiviolenza di Roma Tre è il risultato di un grande impegno congiunto tra istituzioni- ha detto il Rettore dell’Università, Massimiliano Fiorucci– che denota quanto i temi legati alla violenza di genere siano al centro delle azioni messe in atto dall’Ateneo che ho l’onore di rappresentare. Il Centro sarà un presidio a disposizione non solo dell’Ateneo ma del territorio tutto. La scelta di intitolare il Centro alla nostra studentessa Sara Di Pietrantonio, oltreché un omaggio alla sua memoria, deve essere un monito per tutti noi che, come istituzione educative, abbiamo il compito di costruire le condizioni affinché in futuro non ci sia più bisogno di tali strutture. Oggi però sono strutture necessarie e fondamentali in una società dove ancora troppo spesso le donne sono vittime di una ingiustificabile violenza”.
Dopo Sapienza, Tuscia e Cassino, dunque, quello di Roma Tre è il quarto Centro antiviolenza ad essere inaugurato. “Siamo molto orgogliosi di questa collaborazione con le nostre Università- ha commentato alla Dire l’assessore regionale allo Sviluppo Economico, Commercio e Artigianato, Università, Ricerca, Startup e Innovazione, Paolo Orneli– perché riteniamo che questi Centri siano non solo un indispensabile e concreto servizio offerto alle studentesse e al personale degli atenei, ma anche il segno di una battaglia che deve proseguire contro una cultura della prevaricazione, del possesso e del patriarcato che poi è la base su cui la malapianta della violenza prospera. Ci sono purtroppo ancora troppi fatti di cronaca che ci riportano a questa urgenza ed è fondamentale un’alleanza con i luoghi del sapere e della conoscenza per costruire una nuova cultura, che renda davvero le donne libere e le faccia vivere meglio”.

A partecipare anche l’assessora regionale all’Agricoltura, Foreste, Promozione della Filiera e della Cultura del Cibo, Pari Opportunità della Regione Lazio, Enrica Onorati: “Regione, comunità universitaria e cittadina- ha detto durante il suo intervento- si ritrovano unite per dare risposte e strumenti concreti a tutte le donne che subiscono violenza e che sono alla ricerca di aiuto e di luoghi sicuri dove poterlo trovare”. La gestione del Centro antiviolenza di Roma Tre è affidata all’Associazione Lucha Y Siesta. Ha commentato quindi Amedeo Ciaccheri, presidente del VIII Municipio: “Grazie a Regione Lazio e Università Roma Tre un nuovo Centro antiviolenza apre le porte sul quadrante di Ostiense. Rappresenta uno strumento concreto per il contrasto alla violenza di genere di cui avevamo bisogno e la professionalità dell’Associazione Lucha y Siesta rappresenta un’ulteriore bella notizia per tutte e tutti noi. Un servizio essenziale che saremo i primi a sostenere appieno nel corso dei prossimi anni”.

Il Centro antiviolenza di Roma Tre si aggiunge a quelli già attivi presso l’Università della Tuscia, di Cassino e della Sapienza e, come gli altri, svolgerà funzioni di accoglienza, sostegno e supporto, anche di tipo giuridico e psicologico, alle donne che abbiano subito violenza sessuale, aggressioni, maltrattamenti ovvero violenze psicologiche. I Centri, inoltre, realizzeranno eventi, iniziative e dibattiti, anche di carattere scientifico e interdisciplinare, per sensibilizzare tutti i cittadini, donne e uomini al contrasto attivo della violenza contro le donne al primo emergere dei fattori. Sarà attivo un servizio di ascolto con numero dedicato H24 e il supporto di una mediatrice linguistico-culturale nonché l’iscrizione al numero telefonico nazionale di pubblica utilità 1522. Il numero di telefono dedicato é 3291221342, mentre la mail é cavsaradp.roma3@gmail.com.

AVV. GENTILE (PENELOPE): “DATI SCONVOLGONO, NON BASTANO AUMENTI PENA”

“I numeri sulla violenza contro le donne sconvolgono, perché parlano di una guerra. E questi dati terribili ci dicono che non bastano gli aumenti di pena, ma ci vuole un approccio diverso, anche perché quando arriviamo noi, cioè gli avvocati, i magistrati e gli investigatori, significa che siamo a valle del fenomeno e qualcosa è già successo. Allora noi dobbiamo risalire, sia pure controcorrente, questo fiume minaccioso e iniziare a ritornare in mezzo alla gente, ai giovani e nelle scuole. Bisogna parlare ma anche operare oltre lo sdegno”. Così l’avvocato Nicodemo Gentile, presidente di Penelope – l’associazione delle famiglie e degli amici delle persone scomparse, intervistato dalla Dire oggi a Roma in occasione dell’inaugurazione del Centro Antiviolenza presso l’Università degli Studi Roma Tre.
“Si tratta di un fenomeno culturale che va combattuto- ha proseguito l’avvocato Gentile-perché tira in ballo il rapporto tra uomo e donna e soprattutto i giochi di potere che si vivono nel mondo delle relazioni, della famiglia e in quello del lavoro. Le donne devono essere rispettate partendo dalle parole”.
Il presidente di Penelope ha quindi parlato della violenza psicologica, che “si consuma con comportamenti sbagliati, con l’isolamento e con la sottomissione. Una violenza che non lascia segni ma scava dentro e svuota, rendendo le donne sempre più deboli e svilite in ogni ambito”. La parola “magica” per riuscire a combattere questa battaglia “non convenzionale, perché si combatte con le parole giuste” è allora “prevenzione”. In questo senso è importante l’apertura di Centri antiviolenza come quello di Roma Tre: “È il male che lascia il posto al bene- ha commentato l’avvocato Gentile- un Centro antiviolenza che ricorda Sara, il suo dolore, ma anche la speranza e la battaglia di due genitori. Mi auguro che fra un anno potremo ritrovarci qui per per documentare i passi fatti in avanti”.
Quanto alla vicenda di Sara Di Pietrantonio, infine, il presidente di Penelope ha ricordato: “Noi ci siamo e ci sono i genitori di Sara, la parte giudiziaria l’abbiamo combattuta consegnando Vincenzo Paduano (l’ex fidanzato di Sara, che ammise il delitto, ndr) alla sua giusta e sacrosanta pena. Adesso dobbiamo aiutare e sostenere tutti coloro che si trovano a combattere una guerra quotidiana contro la violenza psicologica, un killer sottile dell’anima che per tre anni ha avvolto come la nebbia Sara, una ragazza che non si è accorta di nulla fino al tragico epilogo, noto a tutti, che si è consumato lungo via della Magliana, a Roma. Noi dobbiamo parlarne sempre di più, molte donne subiscono questo tipo di violenza assolutamente devastante e solo tutti insieme– ha concluso l’avvocato Gentile- possiamo vincere questa battaglia”.

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