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Colombia, l’Onu a Duque: “Basta omicidi, proteggere gli attivisti”

Stando ai dati Onu, il numero degli attivisti difensori dei diritti umani assassinati e' giunto a quota 120 per l'anno in corso

Pubblicato:20-12-2020 12:41
Ultimo aggiornamento:20-12-2020 12:41
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Di Brando Ricci

ROMA – Il governo colombiano prenda misure “piu’ solide e molto piu’ efficaci” per mettere fine alle uccisioni di attivisti, nativi, afrocolombiani e contadini. E’ l’appello lanciato dall’Alto commissario per i diritti umani delle Nazioni Unite, l’ex presidente cilena Michelle Bachelet. Il messaggio della dirigente arriva mentre nel Paese sudamericano il numero degli attivisti difensori dei diritti umani assassinati e’ giunto a quota 120 per l’anno in corso, stando ai dati Onu.

Secondo gli esperti delle Nazioni Unite, sono invece 255 le persone rimaste uccise in 66 episodi definiti in Colombia come “masacres”. Con il termine si indica l’omicidio di massa compiuto da gruppi paramilitari non statali o da narcotrafficanti. Bachelet, si legge in un comunicato, ha invitato l’esecutivo del presidente Ivan Duque ad adottare politiche “molto piu’ efficaci” per proteggere la popolazione da questa “violenza terribile”.


La commissaria ha evidenziato che per mettere fine agli omicidi non basta “adottare misure drastiche contro i responsabili della violenza” ma e’ necessario “implementare un ampio spettro di politiche integrate” che “forniscano servizi di base e salvaguardino i diritti fondamentali”. L’ong colombiana Indepaz ha pubblicato in questi giorni un report sulla violenza in Colombia.

Nel dossier si calcola che dal 2016, anno della firma degli accordi di pace tra il governo e le Fuerzas Armadas Revolucionarias de Colombia (Farc), a oggi, sono stati uccisi 1.009 leader dei movimenti sociali. Di questi, 692 omicidi sono avvenuti durante il mandato di Duque, eletto nel 2018.

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