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Roma, tutti contro tutti a Piazza Navona. Coia (M5s): “Vigili ci diano documenti”, Tredicine: “E’ accanimento”

A disposizione della commissione solo 7 verbali (su 48 licenze) riportanti sanzioni amministrative, per altro, fatte recapitare questa mattina

Pubblicato:20-12-2019 12:23
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 16:47

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ROMA – Violazioni delle norme di sicurezza? “Per ora solo sanzioni amministrative”. Si può riassumere così la riunione della commissione Commercio di Roma Capitale, presieduta da Andrea Coia, sui sequestri al mercatino di Natale di Piazza Navona dello scorso 12 dicembre.

La commissione – a cui ha preso parte anche l’assessore competente, Carlo Cafarotti, il direttore generale del Campidoglio, Franco Giampaoletti e alcuni titolari dei banchi del mercato, tra cui Mario Tredicine – era stata convocata anche per esaminare i verbali della Polizia locale, i quali, tuttavia, non sono ancora a disposizione della commissione. “Sono otto giorni che richiedo costantemente questi documenti al Comando ma non ho avuto nessuna risposta. Ritengo molto grave e scortese che il comandante Antonio Di Maggio non sia presente qui e non abbia nemmeno risposto all’invito. Ad oggi, tutto quello che sappiamo lo abbiamo appreso dai giornali”. A disposizione della commissione solo 7 verbali (su 48 licenze) riportanti sanzioni amministrative, per altro, fatte recapitare questa mattina.

Il clima in commissione, tuttavia, è quello del ‘tutti contro tutti’. Da una parte il direttore della Direzione Turismo di Roma Capitale, Pasquale Pelusi, ha accusato la Asl di “arroganza” verso il dipartimento: “Dopo l’operazione della Polizia locale si sono presentati nei nostri uffici, per loro stessa ammissione, ‘con fare non collaborativo’, come se le eventuali violazioni delle norme di sicurezza fossero nostra responsabilità quando la realtà dei fatti è che, dopo il rilascio delle concessioni, il dipartimento esce totalmente di scena”.


Quindi, le già citate accuse di negligenza dalla commissione alla Polizia locale, e infine, gli operatori – su tutti gli esponenti della famiglia Tredicine – che parlano di accanimento verso la loro attività. “Durante i controlli- ha detto Mario Tredicine all’agenzia Dire- non hanno trovato nulla. Ci hanno imposto di levare le fioriere dalla piazza che non sono messe da noi, ma dal ministero dell’Interno per motivi di sicurezza. Tutto è stato fatto a norma e nei nostri confronti è evidente il pregiudizio e l’accaninento”.

Niente di scritto quindi, né da parte degli operatori, né dell’amministrazione che a questo punto dovrà decidere una linea da seguire. Appuntamento quindi per lunedì nell’ufficio del dg Giampaoletti con tutte le parti interessate e – sperano dall’amministratrazione – con la Polizia locale.

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